Un Maestro e i suoi discepoli

Ernesto de Martino, fondatore della moderna antropologia italiana, nacque a Napoli nel 1908 e morì a Roma nel 1965, a soli 57 anni. La terra del rimorso. Con­tributo a una storia religiosa del Sud è l’ultima sua ricerca etnografica. Apparsa nel 1961 per Il Saggiatore di Milano, ha avuto in Italia cinque riedizioni, ma è rimasta fuori commercio dal 1976 al ’94. La traduzione inglese si aggiunge a quelle da tempo disponili in francese e spagnolo e, nel quarantesimo della scomparsa dell’antropologo, appare come un ricono­scimento che rinnova la vitalità del suo pensiero nel dibattito scientifico mondiale.

La traduttrice è Dorothy Zinn, antro­pologa americana che vive da più di dieci anni in Italia e ha svolto ricerche proprio nell’area lucana esplorata da de Martino negli anni ‘50.L ‘introduzione a questa edizione, un vero saggio interpretativo, è di Vincent Crapanzano, tra i più noti an­tropologi statunitensi, autore che ha avu­to un ruolo importante nella svolta po­stmodema dell’antropologia americana degli anni ‘80 e che ha una lunga espe­rienza etnografica sui rituali di possessio­ne in Marocco.

De Martino condusse la ricerca sul tarantismo nel giugno-luglio 1959 dopo più di un anno di studi e seminari preparato­ri. L’ equipe di ricerca da lui diretta era composta da giovani che sono diventati a loro volta maestri dell’antropologia e del­la psichiatria italiane: l’etnomusicologo Diego Carpitella, l’antropologa Amalia Signorelli (oggi docente alla facoltà di So­ciologia dell’Università di Napoli), l’assi­stente sociale Vittoria De Palma (compa­gna di de Martino, cui si deve la conservazione dei suoi archivi)Giovanni Jervis, psichiatra, e Letizia Jervis Comba, psicologa. Vi aggiunsero poi in varie occasioni l’antropologa Annabella Rossi e lo studioso tedesco Wihelm Katner , che si unì all’équipe a Galatina, nel giorno di San Paolo. Una troupe cinematografica realiz­zò poi il documentario La taranta, per la regia di Gianfranco Mingozzi.

Molto ricca la produzione di scritti sul tarantismo negli ultimi anni, soprattutto a opera di studiosi pugliesi. Lo era in effet­ti anche prima del libro di de Martino, co­me si evince dalla bibliografia di centina­ia di lavori apparsi fra il 1945 e il 2004, ricostruita nello studio di Sergio Torsello e Gabriele Mina La tela infinita (Besa, Nardò, 2004).

tratto da Corriere del Mezzogiorno
di G. Pizza
pubblicato il 02/12/2005

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