Maglie – Leuca: un raddoppio ad ostacoli

Opinioni discordi sulla conferenza dei servizi che ha stabilito un allargamento incompleto della strada. Nell’occhio del ciclone il parere negativo della Provincia per il tratto a Sud di Montesano

Dove arriverà il raddoppio della «strada delle polemiche?». Il 15 marzo si è tenuta a Roma la conferenza dei servizi per il raddoppio della 275 Maglie-Leuca, con la partecipazione di 39 enti, tra cui i 15 Comuni interessati (Alessano, Andrano, Botrugno, Castrignano del Capo, Gagliano, Maglie, Melpignano, Miggiano, Montesano, Muro, Nociglia, San Cassiano, Scorrano, Surano e Tricase) e la Provincia di Lecce. Ma cosa ha deciso la conferenza dei servizi? Difficile dirlo, visto che per l’assessore provinciale alle strade, Gianni Scognamillo, c’è stato il via libera al solo tratto Maglie-Montesano e sulla Montesano-Leuca c’è ancora tempo per discutere. Per Forza Italia, invece, la riunione di Roma ha deliberato di utilizzare tutto il finanziamento regionale di 165 milioni di euro, facendo così arrivare il raddoppio «fino ad Alessano o alle porte di Gagliano».

Ufficialmente contrario al raddoppio, invece, si è dichiarato il sindaco di Alessano Luigi Nicolardi, per le note questioni di impatto ambientale, dall’attraversamento di Contrada Macurano ai grandi piloni di San Dana fino al «tunnel» scavato nella serra salentina. L’assessore Scognamillo, da parte sua, cita la lettera che Nichi Vendola ha scritto il 17 gennaio, auspicando, «fermo restando il progetto generale», che venisse appaltato «in tempi rapidissimi» un primo stralcio dell’opera, visto anche che i 165 milioni di euro stanziati dalla Regione non coprono l’intero costo dei lavori, che supera i 201 milioni di euro. «Per il tratto a valle di Montesano, invece, il presidente Vendola ha proposto di procedere ad ulteriori verifiche – dice Scognamillo – per il miglioramento dell’impatto ambientale in modo da acquisire il massimo consenso da parte delle autonomie locali». Un’ipotesi, questa del raddoppio fino a Montesano, alla quale, dice Scognamillo, «la Provincia di Lecce e la grandissima parte dei sindaci dei comuni interessati si sono dichiarati favorevoli» e che consentirà di non perdere i finanziamenti regionali e discutere ancora le questioni ambientali sollevate da Alessano. L’atteggiamento della Provincia, però, è «inspiegabile» per il portavoce dell’opposizione, Raffaele Baldassarre, che accusa Giovanni Pellegrino di ostacolare il raddoppio dopo Montesano. «L’assessore regionale Loizzo assicura che non ci sono problemi da parte della Regione – dice Baldassarre – ma l’ostacolo è rappresentato dall’orientamento negativo del presidente della Provincia. Allora Pellegrino dica cosa vuole, senza nascondersi dietro la posizione di Alessano, il cui consiglio comunale peraltro ha dato parere favorevole al raddoppio fino a Leuca e non ha mai revocato quella delibera». E’ sorpreso ma sceglie l’ironia il sindaco azzurro di Botrugno Silvano Macculi, che ha partecipato alla conferenza dei servizi del 15 marzo a Roma. «O Scognamillo si è sbagliato – dice – o io e gli altri sindaci abbiamo partecipato a conferenze dei servizi diverse, in quanto tutte le amministrazioni presenti hanno espresso parere favorevole sull’intero tratto Maglie-Leuca, alla luce di tutti i miglioramenti apportati al progetto dal punto di vista ambientale e della sicurezza». Per Macculi la decisione assunta a Roma è chiarissima. «Il raddoppio fino a Montesano – spiega – costa meno della metà dei 165 milioni, che bastano per un raddoppio fino ad Alessano o alle porte di Gagliano. Questo verrebbe incontro anche alla lettera di Vendola del 17 gennaio e su questa ipotesi tutti i 39 enti hanno detto sì».

La Gazzetta del Mezzogiorno, 21/3/06

Danilo Lupo

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