La magica Notte dei Debiti

Ancora da pagare i concerti dell’Ensemble del 2006 a Pechino, Amman e Berlino
di Antonio Ancora
da La Gazzetta del Mezzogiorno del 9 dicembre 2007

E’ una «Notte della Taranta» senza mai alba, per i musicisti della kermesse melpignanese. Da più di un anno, infatti, i musicisti dell’Ensemble «Notte della Taranta», i protagonisti del maxi festival estivo che riscuote successi a destra e a manca, non vengono pagati. La denuncia arriva da due pilastri della manifestazione e della musica etnica salentina: Roberto Licci, leader fondatore del gruppo Ghetonìa, ed il figlio Emanuele, componente degli stessi Ghetonìa e leader dell’Ensemble. «E’ passato molto più di un anno», dice Emanuele Licci, «e ancora l’Ensemble deve ricevere i compensi per i concerti a Pechino, ad Amman, e a Berlino (quest’ ultimo in occasione dei Mondiali di Calcio 2006). Forse è perché non ci hanno fatto firmare nessun contratto?»Il contratto, invece, lo ha firmato il padre, Roberto, quando, quest’estate, è stato invitato dalla Fondazione della Taranta ad esibirsi con il suo gruppo nella piazza di Andrano. «Decidemmo, con gli altri componenti del gruppo di partecipare al festival», spiega Licci senior, «così, incontrai un rappresentante della Fondazione dinanzi al quale firmai un contratto che, prevedeva il pagamento dello spettacolo entro un mese dalla presentazione della fattura del concerto. Ho consegnato la fattura personalmente il 12 agosto scorso. Da allora non è successo assolutamente nulla. Nel contratto inoltre, era prevista una penale da pagare nel caso non ci fossimo presentati. Noi, però, ci siamo presentati e il risultato è che a distanza di quattro mesi non abbiamo visto nemmeno un soldo. E c’è da dire», rincara Roberto Licci, «che per metterci in regola per il concerto, abbiamo dovuto anticipare le spese dell’ Enpals. e dell’Iva. Soldi per i quali attendiamo ancora il rimborso». E tutte le volte che il leader dei Ghetonìa si è rivolto a qualcuno per avere lumi sulla situazione, il buio anziché diradarsi si è fatto più impenetrabile: «Ho telefonato parecchie volte per avere chiarimenti sulla vicenda», sottolinea Licci, «ma dal Comune di Melpignano mi hanno dirottato al Comune di Sternatìa, sede dell’Unione della Grecìa Salentina. Da Sternatìa, mi hanno dirottato a Martignano, Comune che esprime il presidente dell’Unione. Che volete che vi dica? Sono stanco di girare a vuoto e penso che d’ora in avanti a girare sarà il mio avvocato». Più che «La Notte della Taranta», a sentire i Licci, questa sembra essere diventata la Notte dei Debiti. Almeno per chi la taranta la suona. Musica amara.

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