Il festival della Grecìa è l’alba dei crediti di tutto il Salento

di Luigino Sergio
Presidente dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina
da La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 15 dicembre 2007

Vogliamo fare una significativa premessa: il Festival della Notte della Taranta dura 20 giorni, non una sola notte. La Grecìa non ha tabù e, soprattutto, non ha debiti!

1) Come si finanzia il Festival della Notte della Taranta: con fondi di Enti Pubblici, sponsor privati, dell’Unione della Grecìa e dell’Istituto Carpitella. Tutti i conti sino al 2006 sono a posto. La Grecìa vanta, piuttosto, un credito di oltre un milione di euro da Regione, Provincia, Camera di Commercio, Unione Europea, Società Arcus del Ministero delle Attività Culturali, sponsor privati ed emittenti per ì diritti televisivi. Per il 2007, il piccolo ritardo sui pagamenti, fisiologico negli Enti Pubblici, sarà colmato appena tali somme ci saranno trasferite, riteniamo entro i mesi di gennaio febbraio.

2) La trasparenza dei conti. Esistono le delibere consuntive del Festival, dettagliate e accessibili a tutti. Delle edizioni 2005 e 2006 le delibere della Giunta dell’Unione sono la 56/2006 e la 9/2007 che, oltre ad essere accessibili presso glì uffici della Grecìa, essendo state recapitate alla Regione e alla Camera di Commercio, sono da mesi in possesso di un considerevole numero di persone compreso Baldassarre. Per il 2005 la delibera consuntiva 56/2006 indica una spesa complessiva di 578mila euro a fronte di 438mila di entrate. Per il 2006 nella delibera consuntiva 9/2007 è indicata una spesa di 769mila euro e di entrate per 659mila euro. Le, esigue differenze sono a carico dell’Unione e dell’Istituto Carpitella. Il rendiconto che abbiamo presentato alla Provincia conformemente ai regolamenti, riguarda fatture che vanno ben oltre la somma che la stessa Provincia ha stanziato. Trasparenza soprattutto per il fatto che gli organi dell’Unione della Grecìa, Consiglio e Giunta, sono composti da rappresentanti delle maggioranze e delle minoranze degli undici comuni che la compongono. Tale sistema, fa sì che tutti i partiti, di entrambi gli schieramenti politici, siano rappresentati nell’uno o nell’altro organlsm! Pertanto è materialmente impossibile che esistano casseforti contenenti documenti inaccessibili.

3) La legge 482/99 di tuteia delle minoranze linguistiche. Il senatore Lorenzo Ria, e chiunque l’abbia seguito nella polemica, dimostra di non conoscere la legge. Secondo gli articoli 5 e 20 i fondi per l’insegnamento del griko nelle scuole, finanziati dal Min. della Pubblica Istruzione, sono trasmessi direttamente alle scuole (l’Unione dei Comuni non ha competenza sul finanziamento, né riceve alcuna parte di quei fondi). La direzione didattica di Corigliano d’Otranto è la scuola capofila dei progetti, con l’articolo 15 regolamenta gli stanziamenti destinati agli Enti Locali per la «tutela e valorìzzazione della lillgua e della cultura del territorio». L’elenco delle attività che la Grecìa ha realizzato grazie alla 482 è lunghissimo: due riviste, di cui una internazionale diretta da Tullio De Mauro; il Tg in griko; un master universitario di secondo livello; la pubblicazione dei canti in griko raccolti da Giovanna Marini negli anni ’70 a cura delle edizioni Aramiré, e tanto altro ancora. Detto ciò, Sparagna e Princigalli hanno, in minima parte, lavorato dentro questi progetti per «approfondimento e diffusione delle tematiche giuridico-amministrative e cultiurali correlate alla salvaguardia e tutela della lingua grika, che nulla ha a che vedere con l’insegnamento didattico della lingua. Anche il “Festival della Notte della Taranta” e i “Canti di Passione” sono finanziati direttamente con i fondi della Legge 482, perchè il griko sì tutela e si valorizza anche ascoltando cantare in griko De Gregori, Morgan, Carmen Consoli, Piero Pelù, Noa, e via via. Quale migliore successo per la tutela della lingua che sentire i nostri ragazzi canticchiare in griko Kali Nitta, Aremu Rondineddha oppure Klama?

4) Le somme erogate a Princigalli per l’edizione 2005, comprendono: la direzione tecnica ed organizzativa del Festival e del Concertone, comprese le lunghe settimane di prove; l’ufficio stampa; la fornitura del palco e della copertura; l’impianto audio della serata finale e l’impianto luci; la registrazione audio del Concertone e dei Festival; catering per gli artistici e staff tecnico; assicurazione e vigilailza notturna; generatori elettrici; noleggio macchine e altri servizi.

5) L’aumento dei costi da un’edizione all’altra. L’edizione del 2005 la consideriamo un vero punto di svolta. Nel 2005 i due Presidenti appena eletti di Provincia e Regione, Pellegrino e Vendola, sposano con passione il Festival della Taranta, il loro appoggio politico ha significato anche maggiori finanziamenti, che hanno consentito il vero salto di qualità, dal punto di vista musicale, culturale ed organizzativo. In particolare si potenzia il Festival, che dura una ventina di gìorni e che dal 2005 in poi assume valore internazionale; aumentano i concerti, con l’allargamento anche a Galatina, si triplica il numero dei musicisti, gruppi nazionali ed internazionali che si mischiano con i musicisti locali. Si triplica il numero degli spettatori che a Melpignano passa dai 30mila del 2004 a 150mila del 2007.
Senza contare le mostre, i convegni e le pubblicazioni. E ancora, nel 2005 il comune di Melpignano acquisisce 5 ettari di spazio ai piedi del convento degli Agostiniani: il che significa poter ospitare molto più pubblico, ma di contro aumentano le spese per la messa in sicurezza e per la garanzia della qualità del suono e della visibilità del palco. Senza contare l’efficace allestimento della sala stampa per le centinaia di giornalisti presenti (Rai, Mediaset, La7, Repubblica, La Stampa, Il Mattino, etc). Tutto questo ha un costo. E se Lorenzo Ria e Raffaele Baldassarre avessero accettato il nostro invito di venire a godere della Notte, nel corso di tutte le edizioni, avrebbero potuto percepire con tutti i loro sensi la crescita di qualità che ben giustifica la crescita dei costi.

6) Le trasferte dell’Ensemble della Notte ad Amman, Pechino e Berlino nel 2006: queste sono solo tre delle oltre 30 esibizioni che il gruppo di musicisti ha effettuato tra l’Italia e il mondo, e sono le uniche non ancora pagate. Un ritardo non imputabile alla Grecìa, in attesa dei finanziamenti innanzi elencati. Ritardo che, però, non deve far dimenticare la forza di promozione della cultura grika, del Salento e della Puglia attraverso la musica. Un esempio tra tutti: l’apertura dell’unico concerto in Italia dei Police il 2 ottobre scorso a Torino. Guadagnandosi l’apprezzamento dei migliori critici musicali. Fra tutti, Mario Luzzatto Fegiz sul Corriere della Sera del 3 ottobre: “un concentrato di sensazioni tribati che è il polo d’attrazione dei musicisti di mezzo mondo fra cui lo stesso Copeland”; e ancora, Marinella Venegoni sulla Stampa sempre il 3 ottobre: “gran nerbo e bravura, con un ritmo così particolare che avrebbe fatto fortuna in ogni Paese che ne fosse stato titolare, – ci hanno ricordato con la loro fatica entusiasta quanto siamo provinciali- noi italiani, maldestri nell’esportazione di musica, e capaci solo di affezionarci in massa al reggae altrui”.

7) Le spese che riguardano il movimento terra antistante il Convento degli Agostiniani, così come l’acquisto dei condizionatori sono state interamente sostenute dal comune di Melpignano, non dalla Grecia come bugiardamente affermato da Raffaele Baldassarre.

8) Le spese per il catering. Baldasarre sappia che sono oltre un migliaio le persone che hanno lavorato per l’intero Festival. Solo per la sera del concertone di Melpignano il catering ha riguardato oltre 350 persone, tra musicisti, tecnici e giornalisti che lavorano.

Tutte queste risposte dicono con i numeri che quanto affermato da politici miopi sia assolutamente falso. Non esistono tabù da infrangere per la Grecìa e per il Festival della Notte della Taranta. Non esistono debiti. Ma ho anch’io una domanda: a fronte di un credito di oltre un milione di euro della Grecia, e quindi in qualche modo dell’intera provincia, cosa potrebbe guadagnare il territorio se facessimo morire il Festival La Notte della Taranta? Non sarebbe questo il vero debito per tutto il territorio?

FacebookTwitterGoogle+WhatsAppGoogle GmailCondividi

Lascia una risposta