Pizzicata Festival 2008

Culli soni e culli canti
Pizzicata Festival 2008
Martano (Le), 3-5 agosto 2008
direzione artistica: Vincenzo Santoro


immagineperweb2Pizzicata Festival
propone, nello splendido scenario di uno dei principali centri della “Grecìa salentina”, una serie di progetti musicali che mettono a confronto alcuni tra i gruppi più interessanti che tematizzano un legame forte e vitale con le forme della musica di tradizione orale del Sud d’Italia. Due i temi portanti di questa edizione del festival: il canto femminile, (con l’esibizione delle Sorelle Marras dalla Sardegna, delle FicuFresche dalla Campania, di un’esperienza di canto arberesh di San Costantino Albanese); il canto sociale (con Otello Profazio, il “pioniere” della canzone popolare politica in Italia, i Rione Junno da Monte Sant’Angelo, che proporranno i canti di lavoro del Tavoliere e un omaggio al grande Matteo Salvatore, Tonino Zurlo da Ostuni, lo spettacolo Memorie della Terra, con i canti e i racconti delle lotte contadine e delle tabacchine del Salento). A completare il programma, un’immersione nelle “tipicità” di Terra d’Otranto con un percorso tra musica e “sapori” (Li guai de la pignata di Anna Cinzia Villani e Suoni Rurali) e i suoni dei Malicanti.



Programma

Domenica 3 agosto
Ficufresche
Viesh. Il canto nelle comunità italo-albanesi
Anna Cinzia Villani e Suoni Rurali in Li guai de la pignata


lunedì 4 agosto
Sorelle Marras
Otello Profazio
Malicanti


martedì 5 agosto
Tonino Zurlo
Memorie della Terra. Canti e racconti di lavoro e di lotta del Salento
Rione Junno
(omaggio a Matteo Salvatore)

Gli artisti e i progetti di Pizzicata Festival 2008:

FicuFresche
Trio vocale femminile che evoca attraverso un’attenta e diretta ricerca le antiche tradizioni musicali del territorio delle “Toraglie”, un’area che si estende sulla collina a nord di Sessa Aurunca e comprende numerose e piccole frazioni in cui la vita contadina è ancora molto presente. Le Ficu Fresche si sono inserite nel mondo contadino femminile cercando di carpirne i canti, le tradizioni e l’antico sapere, attraverso una ricerca che continua tutt’oggi, con l’intento di riproporre i canti attraverso una rielaborazione personale, lasciandoli però il più possibile nella loro originalità, in modo da non spezzare il filo che unisce le donne del passato a quelle del presente. Il nome del trio trae origine dalla canzone dei “mesi”, un canto di carnevale dove ogni mese esprime la propria importanza attraverso i frutti che la terra regala all’uomo.

Viesh
Il gruppo esegue musiche tradizionali della comunità di S. Costantino Albanese (Potenza), uno dei paesi dell’area del Pollino, fondato nel 1500 da profughi albanesi, che ancora oggi conserva significative tracce della parlata, dei costumi e delle tradizioni musicali arbëresh. Tra gli elementi più importanti vi è il ricco repertorio di canti polifonici, accompagnati spesso dalla surdulina e, in tempi più recenti, anche da strumenti moderni come la chitarra. Tra le forme musicali più caratteristiche vi sono indubbiamente i canti polifonici femminili senza accompagnamento strumentale, in particolare il repertorio dei vjesh. I musicisti presentano un programma che comprende le antiche polifonie vocali, sia profane che religiose, accanto a forme di canto più recenti, talvolta contaminate con altre tradizioni del sud Italia

Li guai della pignata
Li guai della pignata è progetto che mette in risalto la presenza di versi legati al cibo e alle preparazioni culinarie nei repertori tradizionali del basso Salento e della bassa Murgia. La conoscenza approfondita di queste due aree culturali della Puglia permette ad Anna Cinzia Villani, Carla Maniglio, Gianni Amati ed Anna Maria Bagorda di rilevare, tra le strofe che parlano di amore e di lavoro, anche quelle che riguardano i sapori, le ricette e le pietanze che comparivano sulle tavole tutti i giorni o in periodi particolari dell’anno – ad esempio durante le festività religiose – in una cultura rurale spesso legata alla frugale quotiana arte della sopravvivenza.

Sorelle Marras
Marinella e Susi Marras sono due componenti di “Onnigaza”, gruppo folcloristico attivo dal 1976 nel territorio di Ghirlanza (Oristano). Attualmente il gruppo è composto da circa venticinque giovani, che oltre all’attività di ballo e canto, portano avanti ricerche nel campo delle tradizioni popolari e organizzano manifestazioni, di vario genere, riguardanti la cultura sarda e la cultura popolare in genere. Insieme, le sorelle Marras propongono il repertorio tradizionale sardo riservato alle donne: canti semplici, raramente usciti dalle case o dalle chiese, ninnenanne, filastrocche, canti per il divertimento dei bambini, ma anche canti religiosi come il rosario cantato o i canti per le novene di giugno dedicate al Sacro Cuore di Gesù.

Otello Profazio
Esecutore, compositore e ricercatore, Otello Profazio, che ha iniziato la sua attività nei primi anni cinquanta, ha rappresentato un efficace compromesso tra un modo di riproporre la canzone popolare con rigorosi criteri di fedeltà filologica e un tentativo di personalizzazione, sempre nei limiti del buon gusto, del materiale canoro tradizionale, in parte reperito da lui stesso, in parte rifacentesi ai testi di cantastorie o del poeta popolare Ignazio Buttitta. Profazio ha svolto per anni una intensa attività di incisione di dischi, ha condotto e preso parte a numerose trasmissioni radiofoniche e televisive , ha inoltre preso parte a numerosissimi concerti e festival, sia in Italia sia all’estero. Fra i suoi dischi vale la pena ricordare soprattutto “Qua si campa d’aria”, che ha ottenuto il disco d’oro per aver venduto più di un milione di copie.

Malicanti
Il gruppo esegue musiche e canti tradizionali del mondo contadino della Puglia, appresi direttamente dagli anziani cantori. Il repertorio è composto da tarantelle, canti “alla stisa”, canti d’amore, stornelli, canti di lavoro, e dalla pizzica-tarantata, la musica che nella cultura contadina veniva usata nella cura magica degli effetti del morso della mitica “taranta” e che oggi è diventata il simbolo del rinascimento musicale salentino

Tonino Zurlo
Tonino Zurlo è uno straordinario cantastorie e poeta popolare di Ostuni, citta in cui è nato nel gennaio del 1946. All’età di 25 anni inizia a suonare la chitarra, improvvisando i brani musicali secondo la sua filosofia: ‘non è importante il ritmo del metronomo, ma quello del cuore’. Oramai in attività da oltre trent’anni, Tonino inventa canzoni per ‘un mondo diverso’, in cui l’anima dell’uomo, la sua coscienza profonda possano tornare a guidare i suoi gesti. Fra la tradizione letteraria dialettale pugliese, la musica popolare orale, e le sue originali intuizioni sull’essenza della natura umana e sull’assurdità del nostro tempo presente, le composizioni di Tonino Zurlo sono uno squarcio di umanità rivolto all’Uomo contemporaneo in cerca delle proprie radici e di un vivere maggiormente autentico.

Memorie della Terra
Canti e racconti di lavoro e di lotta del Salento
Musica e racconto orale si intrecciano in un viaggio nella memoria del lavoro agricolo nel Salento della prima metà del novecento, il periodo storico che vide i lavoratori della terra reagire alle condizioni di odioso sfruttamento con una grande stagione di lotte politiche e sociali, culminate negli scioperi delle operaie tabacchine e nell’occupazione delle terre del feudo d’Arneo. Nel corso dello spettacolo, la lettura di alcuni racconti – tratti da una ricerca condotta a partire dalle testimonianze orali dei protagonisti – viene affiancata dall’esecuzione di canti tradizionali di argomento “politico e sociale”, che in molti casi contengono espliciti riferimenti alle vicende narrate. Ne emerge un racconto avvincente di una stagione fondamentale per l’emancipazione delle plebi meridionali e per l’affermazione dei diritti civili e sociali nel nostro paese.
Testi di Vincenzo Santoro; voci narranti: Vincenzo Santoro e Anna Cinzia Villani; canti eseguiti da: Daniele Girasoli, Maria Mazzotta, Enrico Noviello, Anna Cinzia Villani.

Rione Junno
Il gruppo è composto da giovanissimi interpreti di Monte Sant’Angelo, uno dei centri fondamentali di diffusione della chitarra battente. Nei loro spettacoli affiorano gli echi dei canti e delle antiche melodie del Gargano, frutto di una ricerca musicale che è riuscita a riportare alla luce gli schemi e i dettami più originali e tipici del canto popolare locale, insieme a sonorità più contemporanee. Per Pizzicata Festival proporranno anche un omaggio alla memoria del grande Matteo Salvatore, eseguendo alcune delle sue composizioni più belle e altri canti legati alle lotte bracciantili del Tavoliere di Puglia.

info ospitalità a Martano: www.comune.martano.le.it/strutture.asp

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