Il ragno e la rete

La Notte della Taranta al tempo di Internet. Nasce una «comunità» di 17 festival italiani

di Francesco Farina

dal Corriere del Mezzogiorno del primo maggio 2009

 

youtubeLa «Notte della Taranta» entra ufficialmente a far parte della Rete dei Festival aperti ai giovani, iniziativa del ministero della Gioventù per valorizzare la creatività dei giovani talenti. Si tratta di un progetto realizzato in collaborazione con l’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) attraverso cui si sviluppa una relazione tra 17 festival esistenti su tutto il territorio nazionale, con l’intento di creare in questa rete nuove opportunità per giovani talenti italiani (info sul sito www.comune.melpignano.le.it). Oltre alla «Notte della Taranta» fanno parte del progetto alcune delle manifestazioni culturali più prestigiose della Penisola, fra cui il Festival della letteratura di Mantova, Veneto Jazz, Lucca Comics, Meeting delle etichette indipendenti di Faenza, Adrenalina (già Enzimi) di Roma e Notte Noir dell’Aquila. In particolare, il progetto «La Taranta nella rete», con cui la manifestazione salentina partecipa all’iniziativa del ministero della Gioventù e dell’Anci, è organizzato dal Comune di Melpignano in collaborazione con l’Istituto Diego Carpitella che la curerà attraverso il suo consulente scientifico, Sergio Torsello, e il responsabile dell’Ufficio Cultura e delle politiche giovanili dell’Anci, Vincenzo Santoro.

«Questo progetto – ha dichiarato il sindaco di Melpignano, Sergio Blasi – è la dimostrazione che con la Notte della Taranta non intendiamo frequentare solo gli ambienti di spettacolo. Questa manifestazione non è nata per dare vita ad un evento che incida sul territorio solo attraverso la programmazione del festival estivo. E vorrei sottolineare che la Taranta nella rete è, anzi, un’iniziativa decisamente fuori dall’ordinario, perché non è frequente che un progetto nato in questa terra riesca a trasformarsi in un processo culturale di questa portata». Di fatto, la Taranta nella rete si propone di offrire ai giovani interessati un’opportunità di approfondimento sulle problematiche connesse alla conoscenza, alla conservazione, alla valorizzazione e alla rielaborazione creativa delle musiche e delle culture di tradizione orale e comprende anche il conferimento di 10 borse di studio (tramite bando pubblico) che garantiranno ai non residenti nel Salento la partecipazione ai workshop e agli incontri, nonché un concorso per tesi di laurea rivolto a tutti i giovani che studiano la musica popolare, attraverso cui saranno selezionate quattro tesi destinate ad essere pubblicate da Squilibri edizioni nel 2010.

Il programma inizia subito con il concorso nazionale «Note per la Notte», in collaborazione con il Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza, rivolto a giovani band che interpretano o rielaborano le musiche di tradizione: il termine ultimo per le iscrizioni è fissato per il 30 maggio. La prima band classificata si esibirà per 15 minuti sul palco del Concertone 2009 di Melpignano, il 22 agosto, mentre la seconda e la terza prenderanno parte al festival itinerante della Notte della Taranta. È prevista anche la pubblicazione di un cd, sempre a cura di Squilibri edizioni, che raccoglierà i brani dei 10 gruppi finalisti del concorso. Altra interessante iniziativa inserita nel progetto la Taranta nella rete è la produzione di una mappa sonora della Grecìa Salentina: una sorta di geografia orecchiabile in cui le coordinate, i confini, e tutto ciò che contribuisce alla descrizione di un determinato territorio viene suggerito esclusivamente dai suoni. Dal mese di giugno e fino a dicembre, inoltre, sono previsti sette workshop che vanno da «Filmare la musica e il territorio», a cura di «Paolo Pisanelli», a «Costruire un evento musicale», seminario di confronto fra diverse esperienze di festival musicali (fra cui la stessa Notte della Taranta, il Babel Med di Marsiglia e il Mei di Faenza). In parallelo ai laboratori, i partecipanti potranno frequentare gli «incontri d’autore», stage con musicisti (tra cui Mauro Pagani, Luigi Cinque e Roberto De Simone) che hanno già affrontato artisticamente la rielaborazione creativa delle musiche tradizionali. Grazie al progetto, tutti i Festival in rete potranno comunicare e interagire tra loro, anche attraverso il web, in un processo osmotico senza precedenti di scambi culturali e modalità: «la Taranta nella rete – conclude Sergio Blasi – è una delle opportunità per riuscire a cogliere l’esuberanza e la vivacità di questa terra, dandole una direzione che rappresenta la differenza consapevole tra l’intraprendere un viaggio o lasciare prevalere la deriva».

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