A Carpignano si festeggia “Lu mieru”

di Vincenzo Santoro

da Anci rivista, ottobre 2009

 

4120145532_68a1419967Carpignano è un piccolo paese ad economia prevalentemente agricola, situato al centro della provincia di Lecce, tra Otranto e Martano. Intorno alla metà degli anni Settanta diventa lo scenario di un intervento di “animazione teatrale”, che produsse come effetto collaterale la nascita di una grande festa dedicata al vino, che dura ancora oggi. Nel 1974, da maggio a ottobre, il danese Odin Teatret, diretto da Eugenio Barba, uno dei più importati autori di teatro contemporanei, in quel periodo in turnèe formativa, scelsero il paese salentino come base per la loro attività. Per Barba era anche una sorta di ritorno a casa, perché le sue origini erano proprio pugliesi.

L’attività dell’Odin, oltre a seminari e incontri, era incentrata sulla pratica del “baratto culturale” fra i teatranti scandinavi e gli abitanti di Carpignano, in prevalenza contadini. L’idea era quella di scambiare gli “spettacoli” del gruppo con le musiche e le danze della tradizione locale, ancora molto viva. Si organizzarono quindi delle meravigliose giornate in cui i locali e i prestigiosi ospiti fraternizzarono e si “scambiarono” i propri “saperi”. I Carpignanesi apprezzarono la presenza dei teatranti a tal punto che un gruppo di amici, per ringraziarli della loro presenza, misero a punto una festa paesana improvvisata. Come ricorda Antonio D’Ostuni, Presidente Pro-tempore dell’“Associazione culturale Festa te lu Mieru”, “i carpignanesi compresero e apprezzarono il valore dello scambio al punto che un gruppo di amici, spinti da entusiasmo, misero a punto una festa paesana improvvisata: musiche e balli tradizionali, assaggi di prodotti tipici preparati in famiglia, il tutto accompagnato da vino locale in quel periodo ottimo e abbondante. La festa di chiamò “Lu Patrunu”, da un antico passatempo tra amici davanti ai bicchieri di vino. Era l’11 agosto 1974”.

L’esperienza con l’Odin ebbe un grande successo, e un gruppo di carpignanesi si impegnò a non farla disperdere; venne fondata un’associazione e si mise in cantiere una grande festa. L’anno successivo, la prima domenica di settembre, quando si festeggia la Madonna delle Grazie, sulla piazza omonima del paese, si fusero due manifestazioni: musica, balli, prodotto gastronomici e vino gratis, con l’aggiunta di un palo della cuccagna altri giochi tradizionali (mare terra, “tiro allu nzartu”, ecc.). In chiusura si accese un grande falò. All’iniziativa, a cui partecipò tutta la gente di Carpignano, si dette il nome di “Sagra te lu mieru”. Negli anni seguenti il nome dell’iniziativa cambiò in “Festa te lu mieru”, grande sagra popolare – – la prima della zona che non derivi strettamente da una ricorrenza religiosa – che, tra alti e bassi, è rimasto uno degli eventi più importanti del Salento, caratterizzata da un’enorme affluenza di pubblico e dal consumo abbondante della nobile bevanda.

FacebookTwitterGoogle+WhatsAppGoogle GmailCondividi

Lascia una risposta