Il sentire di un maestro: da Roberto De Simone un monumento sonoro alla tradizione campana

desimone_sonseisorelleDall’editore Squilibri con il titolo Son sei sorelle. Canti e rituali della tradizione in Campania, un “monumento sonoro alla tradizione musicale e al lavoro di Roberto De Simone. Un sontuoso volume a cui è allegato un cofanetto con sette cd audio, che raccoglie le memorabili registrazioni degli anni ’70 assieme ad altrettanto materiale inedito, ripreso “sul campo” proprio nei momenti rituali delle feste…

di Vincenzo Santoro

da Il Paese Nuovo del 21 gennaio 2011

Roberto De Simone è senza dubbio uno dei maggiori protagonisti della cultura napoletana e italiana degli ultimi decenni. Intellettuale eclettico e raffinato, musicologo, compositore e regista teatrale, ha anche lavorato in maniera non episodica sui temi della cultura popolare, come studioso e come autore, ma anche come fondatore e “direttore artistico” della Nuova Compagnia di Canto Popolare, una delle esperienze più significative e seminali del folk revival italiano.

A partire dall’inizio degli anni ‘70 del secolo scorso, De Simone effettuò anche una vasta “ricerca sul campo” sulla tradizione musicale orale della Campania, compiuta recandosi a più riprese a studiare le espressioni più vitali e significative di questa antichissima forma culturale – che stava velocemente depauperandosi sotto la spinta omologatrice del “progresso” – nei suoi luoghi elettivi, sparsi per tutta la regione: feste, pellegrinaggi, carnevali, riti della Passione, ma anche momenti dei lavori agricoli che venivano accompagnati dal canto, individuale e collettivo.

1259772623630_petruz0Sulla scorta di quelle ricerche, De Simone produsse, alla fine degli anni ‘70, un volume con sette dischi in vinile, contenenti registrazioni effettuate in studio dagli interpreti più significativi della tradizione, che intendevano dare una rappresentazione il più possibile completa ed esaustiva di un “mondo culturale” ancora pienamente funzionante. Questo lavoro di ricerca fu poi ampiamente utilizzato da De Simone per una delle opere teatrali più ambiziose e di maggiore successo, La gatta Cenerentola.

Oggi quella pubblicazione, che rappresentò una pietra miliare della ricerca antropologica ed etnomusicologica nel nostro Paese, viene finalmente riedita dall’editore Squilibri con il titolo Son sei sorelle. Canti e rituali della tradizione in Campania, in un sontuoso volume a cui è allegato un cofanetto con ben sette cd audio, che raccoglie le memorabili registrazioni degli anni ‘70 assieme ad altrettanto materiale inedito, ripreso “sul campo” proprio nei momenti rituali delle feste.

Secondo l’inarrivabile sensibilità musicale dell’autore, la sequenza delle registrazioni è ordinata come una straordinaria sinfonia che restituisce all’ascolto – con una qualità audio di altissimo livello – il canto corale di un popolo, l’anima e il cuore palpitante di una tradizione. Dalla leggenda delle sette sorelle, “sei belle e una brutta e nera” rifugiatasi poi a Montevergine dove ebbe inizio il culto della “mamma Schiavona”, alle lunghe (alcune superiori ai 20 minuti) e frenetiche performance dei possenti “canti sul tamburo” (oggi chiamati impropriamente “tammurriate”), con le diverse varianti a seconda dell’area culturale, fino a una insospettata tradizione di canto sociale e politico, è un susseguirsi di emozioni che emanano da brani che risaltano per la loro bellezza, essendo eseguiti dai più autentici rappresentanti di una cultura millenaria (tra cui Giovanni Coffarelli, che collaborò alla ricerca, Rosa Noverino, Lucia D’Alterio, Antonio Torre e Giovanni Del Sorbo, solo per citarne alcuni) oggi quasi tutti defunti.

Il volume contiene tutte le trascrizioni e le traduzioni dei canti, un puntuale apparato che interpreta e contestualizza i materiali sonori, e un lucido e commovente saggio dell’autore, che descrive il volume come “la celebrazione dell’assenza” di una tradizione antichissima che “si è spenta di colpo, di botto, come colpita al cuore da un infarto culturale, fulminata da ischemia alle coronarie cui non giungeva più il sangue puro della collettività, cui quelle espressioni erano necessarie come l’ossigeno alle vie respiratorie della propria identità”. E in quel momento “La Campania ha perso un bene inestimabile, un’anima culturale da considerarsi patrimonio dell’umanità”.

 

 

Il volume di De Simone sarà presentato il 10 febbraio alle ore 18,30 a Roma presso l’Auditorum Parco della Musica, il 21 al teatro La Pergola di Firenze e, dopo aver toccato altre città, il giro di presentazioni si concluderà il 30 marzo alla Sala Napoleonica dell’Univeristà di Milano

Un’ampia scheda sul libro, comprendente anche l’elenco dei canti, si può trovare a questo indirizzo: http://lnx.vincenzosantoro.it/2010/11/20/finalmente-ripubblicato-il-monumentale-lavoro-di-roberto-de-simone-sulla-tradizione-campana/

 

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