Sinfonie insulari: i tesori della musica sarda

Vincenzo Santoro

da Anci Rivista, luglio-agosto 2012musicasardaIn queste settimane, il quotidiano L’Unione Sarda sta pubblicando “a puntate” l’Enciclopedia della musica sarda, un’opera multimediale vastissima (in 16 uscite fra libri, cd e dvd), che intende dare una rappresentazione completa (e probabilmente definitiva) dello straordinario patrimonio delle “musiche vive e contemporanee, perché realizzate ai nostri giorni”, che caratterizzano l’isola, facendone uno dei più interessanti laboratori di conservazione “attiva” delle espressioni musicali della tradizione orale.

Questa imponente operazione editoriale (senza paragoni in Italia e non solo: forse esempi simili si possono trovare negli Stati Uniti, con le pubblicazioni collegate alla Library of Congress e alla Alan Lomax Foundation) curata dall’etnomusicologo Marco Lutzu e del regista multimediale Francesco Casu, propone un percorso di ascolto e di comprensione dei vari repertori della musica sarda (il canto polivocale a quattro voci “a tenore”, i canti “a chitarra”, le suonate per launeddas, la poesia improvvisata, i repertori per il ballo ecc), accompagnando le esecuzioni musicali, restituite in registrazioni audio e video, a una robusta e rigorosa sezione di apparati, resa particolarmente fruibile dalla tecnologie multimediali (che consentono analisi sonore molto approfondite) e da modalità di ripresa che valorizzano al massimo le tecniche esecutive. Inoltre, viene data particolare attenzione ai contesti nei quali viene eseguita la musica: ovili, feste patronali, palcoscenici, chiese ecc. Tutti i contenuti sono inediti: testi, foto e registrazioni audio e video sono stati appositamente realizzati per quest’opera, coinvolgendo suonatori e cantori da tutta la Sardegna, che con grande generosità hanno messo a disposizione i propri saperi musicali.

Ignazio Macchiarella, docente di Etnomusicologia dell’Università di Cagliari, nell’introduzione scrive che l’Enciclopedia, a cui hanno collaborato nella scrittura dei testi, nella selezione dei cantori da coinvolgere e nella realizzazione complessiva, circa 40 studiosi, fra giornalisti specializzati, storici, linguisti e botanici, “racconta l’attualità del panorama musicale tradizionale sardo senza sterili nostalgismi del passato o pseudo archeologismi, con un’esposizione assai accurata fin nei particolari, un linguaggio basato sulle categorie scientifiche dell’etnomusicologia e facilmente comprensibile da chiunque, una documentazione di elevata qualità tecnica che senza alcuna artificiosità rende la freschezza e la vivezza del documento contestuale o dell’incisione in studio negoziata con l’attiva partecipazione di cantori e suonatori. Insomma, un gran bel lavoro, un’esemplare opera divulgativa nel senso più alto del termine che senz’altro arricchirà le conoscenze degli appassionati ascoltatori della musica tradizionale sarda ed in generale delle espressioni culturali dell’isola, dando al tempo stesso un significativo contributo documentario anche per gli studi specialistici”.

L’auspicio è che la fruizione dei tesori che l’Enciclopedia ci offre possa essere anche un viatico per l’ascolto diretto, nei paesi e nelle piazze, dove questi repertori affascinanti e meravigliosi vengono concretamente facendosi.

FacebookTwitterGoogle+WhatsAppGoogle GmailCondividi

Lascia una risposta