Inaspettate prospettive sui destini del libro

di Sergio Torselloda Anci Rivista, luglio/agosto 2014

LibroMarguerite Yourcenar, ancora si attardano, quasi fuori dal tempo e dalla storia, ad accumulare libri contro “l’inverno dello spirito”. Sfugge a questa logica dell’”arena”, il bel saggio di Gian Arturo Ferrari, Libro (Bollati Boringhieri, euro 10,00) che sceglie invece un altro punto di vista: non una storia del libro ma una lunga riflessione che del libro recupera la funzione originaria: “indagare, ricercare, discernere e, alla fine, conoscere”, cercare di “suggerire qualche prospettiva inaspettata”, capire quali scenari si profilano all’orizzonte. Se la “rivoluzione” di Gutenberg fu pressochè “inavvertita”, come scrisse in un celebre saggio Elizabeth Eisenstein, quella del libro elettronico è ampiamente annunciata da un “ rombo lontano”, da un senso di “movimento tellurico” che preoccupa e semina ansia. Più che una rivoluzione – sostiene però Ferrari – si profila un “viaggio verso l’ignoto che ci obbliga a guardare con occhi nuovi ciò che ci sembrava perenne, ovvio, scontato”. Ferrari ripercorre la vicenda millenaria del libro in tre capitoli, dal libro manoscritto a quello elettronico passando per il libro a stampa, cercando di cogliere il ruolo del libro nella costruzione dell’epistème complessiva delle diverse epoche. Non solo come oggetto, come deposito di memorie e di saperi, ma anche nella sua funzione e nella sua vita sociale. In questo percorso la storia del libro assume le sembianze di un mosaico in cui le varie tessere sono tenute insieme da un disegno unitario. La rivoluzione digitale in atto scompagina questi incastri e li ricompone in un modo nuovo, dando vita a nuovi disegni. “Cambieranno i quattro aspetti fondamentali del libro – fisicità, contenuto, forma libro e pubblico –, avverte l’autore. Ed è probabile che il libro si troverà a “convivere con molte forme di testualità”. Ma ciò che cambierà davvero – conclude Ferrari – è la “fine dell’editoria industriale nella sua forma fordista”. Vinceranno le idee nuove, le idee migliori. “E’ questo il vero dono che ci fa l’ebook, l’ultimo ( in ordine di tempo) dei doni del libro”.

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