Notte della Taranta, ora di bilanci
L’edizione 2005 è costata il doppio di quella precedente: il gruppo consiliare della Margherita chiede le motivazioni di una simile crescita
da www.iltaccoditalia.info
3 ottobre 2006

La Margherita ha presentato a Giovanni Pellegrino un’interrogazione sulla Notte della Taranta, per conoscere aspetti organizzativi e finanziari che dal 2004 riguardano la progettazione e la realizzazione del Festival
Lorenzo Ria, consigliere provinciale del gruppo consiliare della Margherita, ha presentato in via ufficiale una domanda a Giovanni Pellegrino, presidente della Provincia di Lecce per chiedere chiarimenti sui dati amministrativi e contabili relativi al festival itinerante de “La notte della Taranta” e dopo averne ascoltato la risposta, a nome del gruppo consiliare della Margherita, si è dichiarato insoddisfatto per l’ambiguità e la confusione che sottendono all’organizzazione dello stesso festival.
Se l’iniziativa nel 2004 è costata 300.000 euro, si chiede Lorenzo Ria nella replica al presidente della Provincia, perchè l’edizione 2005, di eguale livello rispetto alla precedente, è costata il doppio, cioè 600.000 euro?
Per il gruppo consiliare della Margherita, simili processi di crescita della spesa devono essere accompagnati da puntualissime motivazioni preventive e successive. Puntualissime non solo nei numeri e nella quantità dei compensi, ma puntualissime anche nei tempi in cui il bilancio preventivo e quello consuntivo vengono forniti ai partner. Tuttavia, dai documenti e dagli atti che il presidente della Provincia ha trasmesso, il gruppo consiliare della Margherita non ha ottenuto nessuna risposta circa le ragioni di un così clamoroso raddoppio. E per questo ha svolto ricerche e analisi da cui sono emersi dati preoccupanti.
“Preoccupanti non nel merito – di cui, per ora, non ci interessiamo – ma nelle procedure, che appaiono per lo meno non lineari”, afferma ancora nella replica Lorenzo Ria, che a tal proposito, cita tre esempi a sostegno del suo discorso.
Il primo riguarda la delibera con cui la giunta dell’Unione ha modificato due progetti finanziati sulle minoranze linguistiche, relativi agli anni 2002 e 2003, indicendo due procedure selettive per conferire incarichi a traduttori/interpreti di lingua grika e ad operatori culturali informatici.
Singolare, secondo il gruppo della Margherita, è il fatto che questa procedura pubblica, deliberata il 22 giugno, ha visto approvati i propri esiti il 6 luglio 2005, ovvero appena 14 giorni dopo.
Per gli anni 2002 e 2003, inoltre, sono stati selezionati Ambrogio Sparagna e Antonio Princigalli, i quali difficilmente possono insegnare griko o informatica.
Il secondo esempio riguarda ancora Antonio Princigalli, il produttore organizzatore ed ufficio stampa del Festival, che sulla base della documentazione parziale rintracciata dal gruppo, per l’edizione 2005 della Notte della Taranta, ha percepito compensi vari la cui somma corrisponde al 50% della spesa totale del Festival stesso.
Il terzo esempio concerne il progetto artistico dell’Edizione 2006 del Festival, per il quale la delibera dell’Unione non contiene neppure una cifra, nè relativamente alla spesa complessiva, nè relativamente ai cachets degli ospiti, ai costi dell’organizzazione, ai costi dell’orchestra o a qualsiasi altra voce. Secondo il gruppo consiliare, un programma così farraginoso potrebbe costare 100 mila euro o un milione di euro e questi tre piccoli esempi rappresentano la metafora di un procedimento, confuso, tortuoso, pericoloso.
“Noi riteniamo – ha concluso Lorenzo Ria nella sua replica – che, se questo Festival, bello e importante, fosse stato sorretto da procedimenti lineari, avrebbe avuto da tempo tutti i requisiti per essere riconosciuto dal Ministero della Cultura e per accedere ai finanziamenti annuali del Fondo Unico dello Spettacolo”.
Se l’iniziativa nel 2004 è costata 300.000 euro, si chiede Lorenzo Ria nella replica al presidente della Provincia, perchè l’edizione 2005, di eguale livello rispetto alla precedente, è costata il doppio, cioè 600.000 euro?
Per il gruppo consiliare della Margherita, simili processi di crescita della spesa devono essere accompagnati da puntualissime motivazioni preventive e successive. Puntualissime non solo nei numeri e nella quantità dei compensi, ma puntualissime anche nei tempi in cui il bilancio preventivo e quello consuntivo vengono forniti ai partner. Tuttavia, dai documenti e dagli atti che il presidente della Provincia ha trasmesso, il gruppo consiliare della Margherita non ha ottenuto nessuna risposta circa le ragioni di un così clamoroso raddoppio. E per questo ha svolto ricerche e analisi da cui sono emersi dati preoccupanti.
“Preoccupanti non nel merito – di cui, per ora, non ci interessiamo – ma nelle procedure, che appaiono per lo meno non lineari”, afferma ancora nella replica Lorenzo Ria, che a tal proposito, cita tre esempi a sostegno del suo discorso.
Il primo riguarda la delibera con cui la giunta dell’Unione ha modificato due progetti finanziati sulle minoranze linguistiche, relativi agli anni 2002 e 2003, indicendo due procedure selettive per conferire incarichi a traduttori/interpreti di lingua grika e ad operatori culturali informatici.
Singolare, secondo il gruppo della Margherita, è il fatto che questa procedura pubblica, deliberata il 22 giugno, ha visto approvati i propri esiti il 6 luglio 2005, ovvero appena 14 giorni dopo.
Per gli anni 2002 e 2003, inoltre, sono stati selezionati Ambrogio Sparagna e Antonio Princigalli, i quali difficilmente possono insegnare griko o informatica.
Il secondo esempio riguarda ancora Antonio Princigalli, il produttore organizzatore ed ufficio stampa del Festival, che sulla base della documentazione parziale rintracciata dal gruppo, per l’edizione 2005 della Notte della Taranta, ha percepito compensi vari la cui somma corrisponde al 50% della spesa totale del Festival stesso.
Il terzo esempio concerne il progetto artistico dell’Edizione 2006 del Festival, per il quale la delibera dell’Unione non contiene neppure una cifra, nè relativamente alla spesa complessiva, nè relativamente ai cachets degli ospiti, ai costi dell’organizzazione, ai costi dell’orchestra o a qualsiasi altra voce. Secondo il gruppo consiliare, un programma così farraginoso potrebbe costare 100 mila euro o un milione di euro e questi tre piccoli esempi rappresentano la metafora di un procedimento, confuso, tortuoso, pericoloso.
“Noi riteniamo – ha concluso Lorenzo Ria nella sua replica – che, se questo Festival, bello e importante, fosse stato sorretto da procedimenti lineari, avrebbe avuto da tempo tutti i requisiti per essere riconosciuto dal Ministero della Cultura e per accedere ai finanziamenti annuali del Fondo Unico dello Spettacolo”.