da www.lanuovaecologia.it, 29 luglio 2007
A FestambienteSud dibattito sulla Convenzione Unesco per il patrimonio immateriale. Vecchie ricette, cerimonie religiose, danze e musiche da difendere
Vecchie ricette, cerimonie religiose, danze, strumenti e musiche. Sono questi i beni che dovrebbero essere protetti in Italia dall’Unesco. La conclusione è emersa dal “Memoria bene da tutelare” che si è svolto ieri sera a FestambienteSud a Monte Sant’Angelo. Tra i relatori oltre a Franco Salcuni, direttore di FestambienteSud, Vincenzo Santoro dell’Anci, Antonio De Concilio di Coldiretti Foggia e Carlo Sacchetto, presidente Apti. Al centro della discussione la Convenzione Unesco sulla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, entrata in vigore nell’ aprile dello scorso anno, e ratificata dall’Italia nel gennaio 2007. La Convenzione mira a difendere, promuovere e condurre attività di ricerca sulle culture tradizionali. Si affianca alla più nota Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale del 1972 che tutela, invece, i beni culturali materiali.
È stata dedicata grande attenzione da parte dei relatori, ma anche del pubblico, ai patrimoni che sarebbe possibile tutelare in Italia e tra i quali sono emersi: «Il nostro Paese –ha concluso Santoro – ha un patrimonio culturale immenso, ma i beni demoetnoantropologici di cui disponiamo sono assai differenziati a causa delle specificità storiche di ogni zona. Sono quindi necessari interventi diversificati per tutelare questa varietà culturale».
Da FestambienteSud, Ilaria Angelicchio, Enrico Troiano, Sergio Vaira
A FestambienteSud dibattito sulla Convenzione Unesco per il patrimonio immateriale. Vecchie ricette, cerimonie religiose, danze e musiche da difendere
Vecchie ricette, cerimonie religiose, danze, strumenti e musiche. Sono questi i beni che dovrebbero essere protetti in Italia dall’Unesco. La conclusione è emersa dal “Memoria bene da tutelare” che si è svolto ieri sera a FestambienteSud a Monte Sant’Angelo. Tra i relatori oltre a Franco Salcuni, direttore di FestambienteSud, Vincenzo Santoro dell’Anci, Antonio De Concilio di Coldiretti Foggia e Carlo Sacchetto, presidente Apti. Al centro della discussione la Convenzione Unesco sulla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, entrata in vigore nell’ aprile dello scorso anno, e ratificata dall’Italia nel gennaio 2007. La Convenzione mira a difendere, promuovere e condurre attività di ricerca sulle culture tradizionali. Si affianca alla più nota Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale del 1972 che tutela, invece, i beni culturali materiali.
È stata dedicata grande attenzione da parte dei relatori, ma anche del pubblico, ai patrimoni che sarebbe possibile tutelare in Italia e tra i quali sono emersi: «Il nostro Paese –ha concluso Santoro – ha un patrimonio culturale immenso, ma i beni demoetnoantropologici di cui disponiamo sono assai differenziati a causa delle specificità storiche di ogni zona. Sono quindi necessari interventi diversificati per tutelare questa varietà culturale».
Da FestambienteSud, Ilaria Angelicchio, Enrico Troiano, Sergio Vaira
29 luglio 2007