Lunedì primo gennaio 2007, ore 17.30, Teatro Paisiello Lecce
Danzare col ragno
Viaggio nel tarantismo dal XVI al XX secolo
Lo spettacolo propone un viaggio tra i testi storici del tarantismo nel mezzogiorno – a partire dalle testimonianze cinquecentesche fino ai “racconti etnografici” di Ernesto de Martino – accompagnato dall’esecuzione delle musiche che, nei secoli, sono servite nella cura magica degli effetti del morso della mitica taranta. Voce narrante e curatore dei testi è Brizio Montinaro, attore di cinema e teatro e autore di ricerche sulla cultura popolare. Il commento musicale è invece realizzato dal gruppo Ensemble Terra d’Otranto, che ripropone la musica antica del tarantismo eseguita con gli strumenti dell’epoca.
Brizio Montinaro
Attore e saggista. Diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, debutta in Teatro in Venti zecchini d’oro per la regia di Franco Zeffirelli. Ha recitato ne La lupa di Verga accanto ad Anna Magnani ed è stato protagonista di Orgia di Pier Paolo Pasolini con la regia di Lorenzo Salveti. Ha lavorato con alcuni tra i più grandi maestri del cinema europeo: Miklos Jancso, Luigi Comencini, Alberto Lattuada, Giuliano Montaldo, Theo Anghelopulos. Dall’esperienza cinematografica sul set nascono due suoi libri: Diario macedone. Con Anghelopulos sul set di Alessandro il Grande (Edizioni il Formichiere 1980) e Cristoforo Colombo. Diario di bordo (Eri 1985). Si occupa di antropologia culturale e in particolare di religiosità popolare, tema sul quale ha pubblicato: Salento povero (Longo Editore 1976), Canti di pianto e d’amore dall’antico Salento (Bompiani 1994) e San Paolo dei Serpenti (Sellerio 1996).
L’Ensemble Terra d’Otranto, fondato nel 1991 da Doriano Longo, che tuttora lo dirige, è formato da musicisti specializzati nell’interpretazione della musica barocca e del tardo Rinascimento nel rispetto delle prassi esecutive d’epoca. Il progetto iniziale del gruppo era quello di far conoscere o riportare alla luce le opere più significative degli autori dell’antica Terra d’Otranto. Nel corso del lavoro di ricerca, tuttavia, i musicisti hanno constatato la necessità di esplorare anche un repertorio popolare, antico o tradizionale, fortemente contiguo all’opera e allo stile dei compositori più in vista. Così, si è definita la doppia natura di questo Ensemble, attento contemporaneamente alle matrici della musica colta e popolare, con particolare riferimento alle forme di origine terapeutica e rituale che, fra XVI e XVIII secolo, caratterizzano le espressioni musicali più originali del Salento. Ricondotta ai suoi valori puramente musicali, la pratica legata alla terapia del tarantismo si rivela un mezzo idoneo alla conoscenza di un frammento di storia antropologico-culturale del nostro paese, oltre che un elemento capace di rivitalizzare la maniera nella quale, oggi, vengono proposti al pubblico i tesori della musica popolare italiana.