La pizzica tarantata si rinnova in un blog

Un gran bell’articolo, quello di Leonardo Vilei a proposito del libro di Franco Ungaro e della Notte della Taranta. Centra con precisione una delle contraddizioni nodali della Notte della Taranta che a sua volta rappresenta un epicentro del dibattito culturale in corso sul rapporto possibile tra le tradizioni popolari e l’innovazione espressa dai nuovi linguaggi e dalla modificazione dei comportamenti scandita dalle nuove generazioni. E’ infatti evidente come la “pizzica tarantata” sia ormai una moda che non riguarda solo il Salento. E’ una delle forme musicali più efficaci per liberare danze che per quanto popolari corrono veloci sulle frequenze delle dance hall d’ogni angolo. Il punto è qui: come armonizzare una politica culturale degna di questo nome con una tensione così ludica e per alcuni versi consumistici, com’è appunto una moda? Prima di tutto sgombriamo il campo da un equivoco: ciò che definiamo “moda” rivela spesso una pulsione sociale contagiante.

Può essere banale banalizzare le mode. La Notte della Taranta sta tentando da otto anni di misurarsi con una moda che solo allora si stava delineando ed ha attivato da subito un cortocircuito culturale, producendo attrito sia con gli orgogliosi filologi delle tradizioni popolari sia con i geniali alfieri delle nuove pratiche di trance in cui coniugare pizzica e musiche techno, comprese le straordinarie esperienze del ragamuffin salentino. In tutto questo tempo non s’è risolta la contraddizione, anzi s’è sclerotizzata, anche perché la Notte della Taranta gioca su un altro piano: quello dei grandi eventi capaci di sollecitare un intero sistema territoriale, valorizzandolo, coordinandone le potenzialità di comunicazione.

In questo senso l’evento salentino ha anticipato la Nuit Blanche parigina e le Notti Bianche veltroniane e anche quelle olimpiche in cui una Torino post-industriale ha scoperto la sua nuova vocazione di città culturale.

E’ un dato che va ben oltre l’idea di promozione turistica per costruire un percorso che può essere definito d’Innovazione Territoriale. Un concetto aperto non ancora definito compiutamente ma su cui vale la pena riflettere e agire, al di là dell’orgoglio filologico e delle genialità sperimentali. Un buon esempio di questa Innovazione Territoriale è quello che proprio Koreja (la compagnia teatrale di cui Franco Ungaro è organizzatore) promuove all’interno delle varie serate della Notte della Taranta: una sorta di degustazione teatralizzata e multimediale (con ascolto in cuffia e soluzioni video assai raffinate e divertenti) ideata e realizzata dalla Koinè di Silvio Panini. Un’azione di performing media che permette di scoprire il “sapere dei sapori” salentini.

Le contraddizioni rimangono sul campo, non resta che liberarle in un nuovo contesto per il dibattito che quest’anno, all’interno della Notte della Taranta, vede svilupparsi in un blog che testimonia la qualità della partecipazione di un evento affollato da decine di migliaia di persone, tra cui emergono disponibilità capaci di tradurre l’interattività on line in virtuosa interazione sociale. E’ il TarantaVideoBlog che su www. performingmedia. org/lab/salento giorno per giorno, fino al 26 agosto (data della Notte del concertone finale) segue le diverse tappe della manifestazione diffusa in tutta la Grecìa salentina con una produzione incessante di parole, immagini (videoblog) e clip audio (podcast). Una buona occasione per il confronto sarà quella offerta il 25 agosto alle ore 18 a Melpignano (in Piazza S. Giorgio) per l’incontro pubblico su “Performing Media: il social networking per l’Innovazione Territoriale”, in cui, oltre ai vari interventi in programma, i ragazzi del PerformingMediaLab/Salento (coordinati da Antonio Rollo) presenteranno le produzioni del TarantaVideoBlog. Un’occasione (basata su un set multimediale con connessione Wi Fi, per l’accesso Internet senza cavi) per porre il giusto accento ad un’esperienza che all’interno di una della manifestazioni più importanti dell’estate mediterranea vede coniugare azione culturale, comunicazione multimediale e innovazione territoriale, interpretando e valorizzando le particolarità della Grecìa Salentina, dalle culture materiali alla lingua “grika”.

FacebookTwitterGoogle+WhatsAppGoogle GmailCondividi

Lascia una risposta