Otto miliardi a chilometro!!!

 

Testo dell'intervento del comitato 275 letto nella pubblica conferenza di Tricase del giugno 2004

Occorre premettere che una ricerca da noi effettuata presso tutti gli enti interessati e competenti ha portato all’ottenimento di un solo elaborato: un Progetto Generale, concluso il 28.01.03 e coordinato dall’ing. Angelo STICCHI DAMIANI; oltre a tale Progetto Generale siamo a conoscenza di una lunga serie di altri dati sparsi relativi a elaborati che non è ancora stato possibile materialmente visionare.

 Sappiamo che il progetto originario da cui nasce quello in via di attuazione, è un elaborato, risalente ai primi anni novanta, per questa sua datazione ha premesse che non sono compatibili con la successiva pianificazione territoriale quale prevista dagli attuali strumenti urbanistici della Regione Puglia, della Provincia di Lecce e dei Comuni lungo il tracciato.

 In particolare, il completamento della S.S. 275 non tiene in alcuna considerazione il Piano Urbanistico Territoriale Tematico (PUTT)  nel quale, a livello regionale, si definiscono  gli strumenti di tutela delle aree a rischio, né considera il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Lecce.

 A ogni modo, l’incompatibilità ambientale della strada è chiara già a un’attenta osservazione in loco. Secondo una nostra valutazione condotta sul campo, il tracciato della strada statale 275 compromette elementi ambientali e culturali di grande pregio; questa preoccupazione è stata confermata da tutti gli esperti che, nei vari campi, abbiamo potuto interrogare. Al più presto pubblicheremo un’analisi dettagliata e articolata in modo interdisciplinare che enuclea e approfondisce almeno gli aspetti più eclatanti del possibile disastro.

 A questo proposito appare un vero mistero il fatto che qualcuno della Soprintendenza competente per il Paesaggio abbia potuto esprimere parere favorevole alla realizzazione di una simile bruttura: stiamo per scrivere a tutti gli uffici competenti per sapere chi ha avallato il progetto Sticchi-Damiani.

 Esaminando il Piano Urbanistico Territoriale Tematico (PUTT) della Regione Puglia noi abbiamo individuato l’interferenza del nuovo tracciato stradale con aree a valore rilevante “B” (quelle in cui: ogni nuovo intervento di trasformazione del territorio deve seguire criteri di massima cautela) e aree a valore distinguibile “C” (ove: le trasformazioni dell’assetto attuale devono risultare compatibili con la qualificazione paesaggistico – ambientale); il progetto “STICCHI DAMIANI gennaio 2003” non possiede un adeguato livello di approfondimento e, in ogni caso, l’evidente sovradimensionamento dell’opera non persegue e realizza gli indirizzi di tutela espressi dal PUTT.

 L’analisi della domanda di traffico (contenuta nel progetto) risulta basata su una impostazione che prescinde dalle relazioni con il territorio circostante e formula valutazioni sintetiche e aggregate, non tenendo conto delle oscillazioni temporanee di flussi di breve (giornaliere), medio (settimanali) e lungo periodo (stagionali); in particolare nel tratto Montesano-Leuca il flusso di traffico si concentra nel periodo estivo (luglio-agosto): il bisogno (cioè l’intasamento estivo) a cui si vuole dare risposta con la nuova strada non giustifica i costi in termini ambientali né economici.

 Nella relazione tecnica relativa al progetto “STICCHI DAMIANI gennaio 2003” non esiste l’analisi dei costi- benefici al fine di una valutazione complessiva della utilità di questa scelta progettuale.

 La vocazione turistica del “sistema Salento come parco” (l’idea su cui si fonda Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) impone una valutazione degli effetti di questa nuova strada sull’economia locale. In particolare, occorrerà considerare quanto un territorio modificato nel modo in cui è previsto dal progetto “STICCHI DAMIANI gennaio 2003” possa  rendere possibile la crescita  del settore turistico legato alla valorizzazione delle risorse ambientali, culturali e paesaggistiche.

 Lo snaturamento estetico ed ecologico del Capo di Leuca ricadrebbe immediatamente sulle piccole e medie imprese dei settori agricolo e turistico (in senso lato) che quindi verrebbero irrimediabilmente danneggiate da questa devastante superstrada.

Il previsto completamento della S.S. 275, inoltre, crea una netta separazione tra il territorio costiero e l’entroterra sconvolgendo gli esistenti, millenari collegamenti tra il mare e i centri abitati a cui s’ispira la politica di valorizzazione d’itinerari turistici naturalistici e culturali della Provincia di Lecce e della Rete Escursionistica Pugliese (REP).

 Con riferimento agli impatti sull’assetto fondiario territoriale e sul paesaggio naturale e storico, nel progetto non sono quantificati i danni certamente indotti alle proprietà e alle attività agricole in essere, sia direttamente sui singoli fondi, sia indirettamente sui possibili metodi di coltivazione e sui requisiti di qualità comunitari, né sono quantificati o previsti i danni alle vie di accesso  e agli itinerari di trasporto (con tutte le annesse penalizzazioni).

 La morfologia dei luoghi sarebbe notevolmente compromessa dalla nuova infrastruttura con l’inserimento di parti sopraelevate, di terrapieni, di svincoli, di ponti e di trincee; inoltre la cantierizzazione dell’opera non è descritta e non vengono spiegati i problemi connessi alle lavorazioni, alle nuove cave di estrazione di materiale inerte, alla localizzazione dei cantieri e degli impianti, agli impatti su alcuni centri abitati o sulle aree naturali.

In particolare dai sopralluoghi che abbiamo effettuato nel tratto da Montesano a Leuca, la nuova strada nel territorio di Tricase taglia con una trincea di Km 3 circa l’area di rispetto di un Sito di Interesse Comunitario denominato “Macchia di Ponente”, 13 ettari di Quercus Coccifera (quercia spinosa).

Lungo l’attraversamento della “Serra Fico” (elemento naturale già compromesso da precedenti interventi di viabilità)  s’incontra la Zona denominata “Matine”, caratterizzata dalla presenza di numerose masserie (Masseria Fumati, Masseria del Gonfalone, Masseria Panzera, Masseria Resci) con paesaggio tipicamente rurale; la Masseria del Moro è sfiorata dalla nuova strada che prosegue nell’area denominata del “Gonfalone” per la presenza di una chiesa rupestre del XII secolo già oggetto di vincolo monumentale di particolare interesse architettonico e storico.

 Un apposito comitato meriterebbe la questione dei “vincoli” del Ministero B.A.C. nel Salento, qui innumerevoli Beni d’innegabile interesse, paesaggistico, archeologico, architettonico, storico-artistico, risultano neppure censiti…. così la estrema incapacità dei funzionari deputati alla tutela moltiplica i suoi effetti deleteri quando si pone la necessità di esprimere un parere sulla fattibilità di “grandi opere”.

 Avvicinandosi ad Alessano si attraversa una zona ricca di cave di tufo (quella così detta delle “calcareniti del Salento”).

Immediatamente a Sud della zona Matine, poco fuori dall’abitato di Alessano, la statale prevede uno svincolo che passa in prossimità di un impianto di raccolta di acque piovane.  Proseguendo si arriva poi a lambire l’insediamento rupestre di “Macurano”, dove l’impatto ambientale risulta più grave vista l’importanza storica e archeologica dello stesso insediamento sottoposto a vincolo della Soprintendenza.

 A circa 600 metri a sud-ovest da Macurano, la statale 275 incrocia la strada provinciale 210 che porta da Alessano alla marina di Novaglie, proseguendo in parallelo con il tracciato della ferrovia per poi deviare verso ovest, a 1,3 km circa da Macurano e proseguire verso il territorio di Gagliano costeggiando l’abitato di San Dana.

La nuova strada sfiora la chiesa rupestre di sant’Apollonia che si trova nella periferia meridionale di San Dana in zona d’interesse archeologico per la presenza di reperti di età romana individuati dall’Università di Lecce durante degli scavi archeologici svolti nel 2001; la costruzione del viadotto lungo 450 metri andrà quindi a compromettere anche questa area archeologica.

 Per quanto riguarda il tratto che passerà tra Salignano e Gagliano del Capo c’è da precisare che le costruzioni che dovranno essere demolite non sono abbandonate (come invece sta scritto nella relazione progettuale) ma sono case abitate e in più ve ne sono altre che saranno circondate dalle rampe di accesso e discesa alla nuova statale che sbarrerà la vista tra Gagliano e Salignano poiché è costruita su terrapieno.

 Nessuna indicazione viene data ai problemi di inquinamento rumoroso ed atmosferico che causerà la superstrada costruita affianco alle abitazioni.

 

 Gran finale di asfalto nella maxi rotatoria che sostituirà l’attuale grande svincolo con la strada che da Gallipoli arriva a Leuca: a farne le spese una zona di notevole importanza ambientale e storica caratterizzata dalla presenza della chiesa seicentesca della Madonna delle Rascie, della necropoli e insediamento rupestre medievale e della macchia mediterranea.

In sintesi noi siamo contrari alla realizzazione del progetto della nuova strada statale 275, per quanto riguarda il tronco terminale da Montesano a Leuca perché:

1.    è sovradimensionato rispetto alle reali esigenze nel senso che per  risolvere i problemi di traffico tra Montesano e Leuca non è necessario costruire una superstrada così grande;

2.    oltre ad essere uno spreco di soldi nostri (4 milioni di euro a chilometro sono circa otto miliardi di lire) provoca la distruzione di un’area agricola produttiva (soprattutto uliveto) e di pregio ambientale e storico culturale che non è possibile giustificare;

Chiediamo la cosa più normale di questo mondo: di rifare il progetto del tratto da Montesano a Leuca tenendo conto dei problemi che abbiamo evidenziato.

 Non dimentichiamo IL MITO tagliato in 2. Gli orridi disastri della 274 che i Comuni più illuminati non finiscono di scontare, vedi Presicce.
Tricase 9 giugno 2004

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