Un archivio digitale salverà 50 anni di musica pugliese

 Il progetto sarà presentato il 13 ottobre dai curatori Mimmo Ferraro e Vincenzo Santoro. A sostenerlo la Regione e lo Stato

di Antonella Gaeta

da La Repubblica di Bari, sabato 6 ottobre 2007

Non sarà più e solo la buona sorte a decidere se una serenata di cent´anni fa ne viaggerà altri cento. Si tratterà di trattenere scientificamente, per questa e per le future generazioni, quel che finora è stato complicatissimo, talora impossibile preservare. Un Archivio delle musiche di tradizione della Puglia con sede nella biblioteca nazionale di Bari, nella Cittadella della Cultura. Il progetto, vero e proprio work in progress, tanto atteso da studiosi e operatori culturali e dalle migliaia di appassionati, sarà presentato sabato 13 ottobre nella sua futura sede. E sarà la prima iniziativa a livello nazionale che segue di misura la ratifica in Parlamento della convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale.
L´Archivio nasce da un progetto, coordinato da Vincenzo Santoro ed elaborato dall´associazione Altrosud, d´intesa con il Ministero per i Beni Culturali e la Regione. Centomila euro per cominciare a dar vita a questa teca della memoria sonora, la prima mai realizzata in Puglia e della quale si saggeranno gli effetti a fine 2008. E sarà solo l´inizio. «Perché quello di Bari sarà il primo cuore centrale e propulsore di un espansione che s´immagina territoriale, capillare» spiega Santoro che ricorda come la battaglia dell´archiviazione risalga all´impegno di Rina Durante, a più di quarant´anni fa. Un punto di partenza, dunque, ma anche un importante approdo. Tre ambienti saranno allestiti nella Cittadella. Uno, il più importante, conterrà un grande computer, un enorme database in cui saranno riversati tutti i materiali acquisiti, catalogati e conservati nel tempo. Un “cervello elettronico” con una serie di terminali collegati e accessibili agli utenti. Il tutto sarà completato da sale d´ascolto con cuffie, biblioteche dotate anche di materiali fotografici e video. Le informazioni saranno acquisite direttamente in loco o collegandosi a un sito internet che proporrà anche veri e propri percorsi tematici. Racconta Santoro: «Per quel che riguarda la ricerca di Lomax e Carpitella, sarà possibile collegarsi ad altri sottotesti come quello sull´uso del tamburello in Puglia con la mappa dei luoghi, dei costruttori con gli indirizzi, delle diverse tipologie e modi di suonarli». L´effetto più importante di questo lavoro d´archiviazione sarà il collegamento con patrimoni storici come quello dell´Accademia di Santa Cecilia o della Discoteca di Stato, anche tramite collegamenti diretti. Si procederà quindi – in pieno spirito di tangibilità dell´intangibile – ad acquisire le raccolte di privati, tra queste, la più importante è quella di Giovanni Rinaldi dedicata ai canti sociali della Puglia settentrionale, grande testimonianza delle lotte bracciantili animate da Giuseppe Di Vittorio. Sempre restando sul Gargano, si acquisiranno le registrazioni effettuate da Otello Profazio e, come sottolinea Santoro, si cercherà di «colmare la grande lacuna di originali che riguarda Matteo Salvatore». Quindi, le raccolte private datate anni Ottanta e Novanta, come quella in area Murgia e Salento all´incrocio tra Taranto, Brindisi e Lecce assicurata da Gianni Amati e Massimiliano Morabito.
Per quel che riguarda il Salento leccese, ricorda il coordinatore del progetto, invece la maggior parte è stato pubblicato e rientrerà nella sezione specifica dedicata alle raccolte editate. Com´è già accaduto per le ricerche di Lomax-Carpitella del ´54 e quelle di Carpitella-De Martino nel ´59-´60. Quindi, i lavori di registrazione successivi, risalenti agli anni Sessanta e Settanta in epoca di folk revival fino ad arrivare ai giorni nostri, nelle più diverse declinazioni dal jazz al dub. Qui s´inserisce tutto il movimento di cosiddetta riproposta della musica tradizionale con una schedatura e una raccolta di cd che supera i quattrocento pezzi. Dal primordiale Gruppo Folk del Salento di Luigi Lezzi e collegato a Giovanna Marini, nato nel 1971, fino ad arrivare ai più recenti approdi. Con una rarità: la biblioteca tematica sul tarantismo, la prima in Puglia, con testi, studi e tesi di laurea pubblicate sull´argomento.

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