La «Taranta» secondo Ludovico Einaudi

Notte inedita tra elettronica e tradizione. Sul palco ci saranno i Sud Sound System, Dulce Pontes, Savina Yannatou e giovani cantanti salentini selezionati

Ludovico Einaudi - molto piccola

Ludovico Einaudi – molto piccola

MELPIGNANO — Per alcuni versi, il morso di Ludovico Einaudi ricorda quello di Stewart Copeland. Non nello stile, ovviamente, ma nell’approccio c’è qualcosa che accomuna i due musicisti pur nelle profonde differenze che li contraddistinguono: entrambi si sono avvicinati alla Notte della Taranta con l’entusiasmo di chi rimane sorpreso di fronte ad una tradizione musicale così strutturata ed entrambi si sono lasciati guidare da quell’impulso quasi medianico con cui questa musica ha contagiato il territorio. All’investitura di maestro concertatore dell’edizione 2010, Einaudi ci è arrivato innanzitutto come architetto, prima ancora che come compositore: «Ho immaginato questa manifestazione come un palazzo da attraversare stanza per stanza, apprezzandone le peculiarità che però fanno parte tutte di uno stesso grande progetto». Il che, nelle intenzioni, dovrebbe garantire al concertone del 28 agosto di procedere senza soluzioni di continuità, «anche se l’esibizione sarà caratterizzata da momenti diversi e dagli ospiti che pure ci accompagneranno in questo percorso».

Einaudi ne ha già annunciati tre, proprio ieri a Melpignano durante le prove: i Sud Sound System, la cantante portoghese Dulce Pontes e la vocalista greca Savina Yannatou, fondatrice della formazione Primavera en Salonico. «A loro se ne aggiungeranno altri – anticipa il maestro concertatore – ma la loro presenza non sarà comunque mai separata da tutto il contesto in cui dovranno integrarsi divenendone parte». Sul grande palco di Melpignano, Einaudi ospiterà anche Mercan Dede, percussionista turco devoto all’elettronica che è l’altro asso nella manica del musicista milanese: «Credo che la pizzica, con i suoi ritmi ossessivi e le sue finalità liberatorie, possa essere considerata l’antenata di certi raduni di musica elettronica che oggi cercano di esorcizzare il disagio contemporaneo con tempi analoghi a quelli scanditi dai tamburelli salentini e intendo dare rilievo a queste connessioni». Nel frattempo, Ludovico Einaudi ha già composto quello che lui definisce il leitmotiv del concertone (un’intro coinvolgente, fortemente improntata all’elettronica), che ricorrerà spesso nella serata del 28 agosto, cucendo insieme la ragnatela musicale più attesa dell’estate pugliese. L’altra anticipazione, invece, potrebbe deludere i fan più allineati del maestro: «Il pianoforte ci sarà ma avrà un ruolo piuttosto marginale perché il mio approccio alla Notte della Taranta non è quello del pianista. Ho preferito, così, avvicinarmi a questa musica come un compositore che osserva ed interagisce con un patrimonio di tradizioni arrivato fino a noi anche grazie alle straordinarie voci che lo hanno tramandato, restando fedele per quanto possibile a quanto di antico è sopravvissuto». E ancora: «Sto lavorando molto sui dettagli, anche se non so quanto questi possano essere colti in un concerto destinato ad oltre centomila persone».

Di certo, un posto di rilievo avranno le voci dei giovani cantori salentini già selezionati da tempo (tra cui Emanuele Licci, Alessandra Caiulo, Antonio Amato), così come il tamburello di Mauro Durante che è stato un po’ la guida di Einaudi in quest’avventura salentina, cominciata ancor prima di accettare l’incarico di maestro concertatore, in occasione del tour del pianista a cui Mauro ha preso parte ultimamente. L’altra novità dell’edizione 2010 della Notte della Taranta sarà la danza tradizionale: «A questa – conclude Ludovico Einaudi – sarà riservato uno spazio importante perché importante è il suo ruolo all’interno della tradizione. I momenti coreografici avranno una loro specifica destinazione e, anche attraverso un gioco di luci, cercheremo di metterne in evidenza la teatralità che li caratterizza».

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