Il magico appeal ideologico della Notte

di Maurizio Agamennone

da La Notte della Taranta. La storia, i protogonisti, il calendario, inserto de La Gazzetta del Mezzogiorno del 15 agosto 2012

ndt2012A quindici anni si è quasi maggiorenni: per un festival, questo tempo coincide con la maturità. Si può fare un bilancio, e una storia. Un bilancio: molti indicatori favorevoli, dall’attrazione turistica e marketing territoriale (andrebbero consolidati, con una programmazione precoce e pre-annunciata, al fine di partecipare con più efficacia alle diverse “borse” turistiche internazionali), al “magico” appeal simbolico e ideologico (il Salento terra di benessere, seduzione, bellezza, danza, musica), al dibattito politico-culturale su come trarre crescita su come trarre crescita da risorse e simboli a forte connotazione locale; il Salento è un modello per gli operatori culturali e gli amministratori locali, essercu è quasi un obbligo, se non si vuole restare estranei a certi processi ritenuti innovativi; e anche il ritorno economico è stato individuato, nella recente indagine guidata da Giuseppe Attanasi.

Una storia: inizialmente, il programma non aveva la connotazione melpignanese che ha assunto negli anni; l’impegno a valorizzare studi e documentazione si è affievolito, e sono venute meno altre istanze, quali la formazione dei musicisti, la cura per la loro crescita nelle abilità performative e nella consapevolezza professionale; lo spettacolo dal vivo ha assorbito tutte le risorse, alimentando un crepitante confronto critico tra la dirigenza nottetarantista ed esperienze che si potrebbero definire più “movimentiste”, cui si sono associati altri attori sociali, quali osservatori esterni, musicisti, operatori meno sensibili a ossessioni “pizzicate”.

Invece, una sensazione di insoddisfazione si regostra nella “offerta musicale”. I “maestri concertatori” si sono succeduti in cicli tri-biennali, con la propria impronta creativa, ma non ne sono derivate esperienze memorabili: la sensazione di favore registrata nella prima edizione di ogni ciclo si è sempre stemperata in quelle successive, con risultati clamorosi nell’edizione 2011 che è apparsa uguale, quindi assai meno attraente, alla precedente. Il grande impegno economico e organizzativo sembra esaurirsi nell’evento, senza conseguenze nella formazione di solide prospettive di invenzione musicale. Peraltro, i gruppi salentini “storici” continuano la propria attività in ampia autonomia, e non pare che traggano grande spunto dagli esiti melpignanesi.

Si attende, perciò, di ascoltare la proposta di Goran Bregovic, musicista euforico e assai abile nell’affiancare gruppi solisti molto diversi per provenienza culturale; (…)

Maurizio Agamennone insegna etnomusicologia presso le università di Firenze e di Venezia “Ca’ Foscari”. Con Gianfranco Salvatore è stato l’inventore della Notte della Taranta e il direttore artistico delle prime edizioni, fino al 2001.

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