Il Salento levantino

salentolevantino

Il Salento levantino

Memoria e racconto del tabacco a Tricase e in Terra d’Otranto

a cura di Vincenzo Santoro e Sergio Torsello

Edizioni Aramirè, Lecce 2005

Libro+cd audio

Introduzione di Alessandro Portelli

 

Per quasi un secolo i tabacchi levantini hanno rappresentato uno degli
elementi centrali dell’economia salentina. L’epopea di questa coltivazione,
soprattutto nella sua fase iniziale, è fatta di grandi, complesse, a volte
spericolate avventure imprenditoriali. Ma intorno all’economia del tabacco
si è anche sviluppato un endemico conflitto di classe tra i ricchi possidenti concessionari e i lavoratori della terra e le operaie tabacchine,
sottoposti ad uno sfruttamento ai limiti della dignità umana, di cui i
tragici fatti di Tricase del 15 maggio 1935 ­ dove una manifestazione di
tabacchine viene repressa nel sangue, lasciando sul terreno cinque morti,­costituisce uno degli episodi più drammatici.

Il Salento levantino ricostruisce queste vicende dal basso, a partire dai
vibranti racconti dei protagonisti.

Il tumultuoso sviluppo e il lento declino dell’economia del tabacco a
Tricase e nel Salento; le tabacchine, i consorzi, i magazzini, i
tabacchifici, le mescie; le emigrazioni stagionali e definitive; i racconti,
le storie, i canti. La rivolta di Tricase: cinque morti la cui memoria è
stata rimossa per decenni.

All’interno del volume il CD audio contenente  9 racconti e 2 canti.

Il volume è la seconda edizione riveduta ed ampliata del volume “Tabacco e
tabacchine nella memoria storica”
.

Erri De Luca: “La letteratura italiana non si è intereressata del proprio
popolo, non si è incuriosita di quello che succedeva, è sempre stata scritta
da coloro che facevano parte di un’altra classe, oppure se veniva scritta da
qualcuno che apparteneva a una classe inferiore, quello lì per farsi
accettare scriveva sempre storie delle classi superiori. Dentro la nostra
letteratura manca l’epica del popolo.

Questo libro fa le veci della narrativa, e lo fa bene, perché è un libro di
racconti, che lascia parlare le persone. Sono grato specialmente perché questa raccolta di voci è stata mantenuta nella lingua originale, nel dialetto. È bellissimo il dialetto perché fa sentire le voci delle persone.

Ne viene fuori un’Italia magnifica, impensabile e anche indimenticabile.”

FacebookTwitterGoogle+WhatsAppGoogle GmailCondividi