Potere, pizzica e donne; il derby Lecce-Bari è perduto per 2 a 1

35379Un tempo lontano quanto il regno di Avalon, Bari era la Milano del Sud, una città bevibile, oltre che da spremere, ricca di grassi insaturi insufflati dalla prima repubblica. Passato Craxi e passato Tatarella, il baricentro politico del centro- destra si è trasferito nella terra dellu vinu e dellu ventu con Raffaele Fitto e i suoi. Quello del centro-sinistra dalemiano dell’epoca, in parte, pure. Nel turismo e con la pizzica il Salento ha surclassato tutti. Perfino le donne, Chiambretti dixit, sono più belle e femminee

di Alberto Selvaggi

da www.lagazzettadelmezzogiorno.it del 14 dicembre 2010

Un tempo lontano quanto il regno di Avalon, Bari era la Milano del Sud, una città bevibile, oltre che da spremere, ricca di grassi insaturi insufflati dalla prima repubblica. E in quel periodo in cui Craxi digrignava i denti strizzando gengive di porpora, non esisteva questione nella contesa perenne per il primato d’immagine fra Bari e Lecce in Puglia: il capoluogo guardava dall’alto in basso la terra dei fiorentini del Meridione.

Quel «grazie Bari» scandito da Bettino nell’orgia diceva tutto, pur senza dir nulla. Commercio, mattone, tangenti, tendenze e, per pronunciare parole grosse, perfino arte e cultura avevano i loro snodi qui dove siete nati e pasciuti. Bene, adesso è finita. Adesso intendendo: da molto.

I leccesi, anzi, i salentini che da par nostri disputano una silente e civile competizione sono assurti a faro della regione. È una consapevolezza che covano tutti i protetti da Santo Nicola. Se resta inconscia, si fa sensazione. E negli individui spiritualmente poveri s’intorcina in frustrazione. Mentre Bari contava i cocci della tempesta di Tangentopoli, mentre raccattava scampoli di autorità per la ricostruzione, Lecce si guardava attorno.

Sotto l’egemonia liberale di Giuseppe Tatarella il capoluogo confermò il primato in nuova luce, Lecce di lì a breve cominciò a farsi lustra sotto Adriana Poli Bortone. Ma dalla prematura morte del vicepremier di Cerignola (’99) il derby ha avuto un risultato diverso nelle partite di andata e ritorno: Lecce- Bari 2 a 1.

Il baricentro politico del centro- destra si è trasferito nella terra dellu vinu e dellu ventu con Raffaele Fitto e i suoi. Quello del centro-sinistra dalemiano dell’epoca, in parte, pure.

Bari ha perduto potere reale, il potere politico con Nichi Vendola ha ricollocato gli equilibri nel capoluogo ma nel contemporaneo consolidarsi di nuclei forti tra il nord-Barese e la Murgia. Eravamo padroni del soldo, ora lo siamo meno di allora: la crisi economica ha piegato il Salento, ma ha impresso anche a noi una scivolante accelerazione lasciando la stessa via Sparano in pasto alle multinazionali e ai grandi marchi del Nord. Finché nella sua decadenza Bari ha conquistato un’egemonia sottoculturale da reality- show (deflagrata con i Tarantini, le D’Addario e i simili a loro), mentre Lecce rivisitava la categoria nazionalpopolare gramsciana che la sinistra ha rinnegato scavandosi la fossa.

Tutto da quelle parti è incominciato così. Perciò il barese si sente addosso i leccesi. Tutto è incominciato con la Taranta, geniale invenzione del progressismo sugoso: conta poco che sia poco o nulla. Il Salento, sul piano dell’immagine, nel silenzio è sorto spazzando via tutti, prima volta dalla sua fondazione, tanto che ora rilancia il progetto di staccarsi da apuli e dauni come Regione.

Nel calcio ci ha superati (il Lecce in serie A è al 14º posto, Bari all’ultimo). Nel turismo, che pure gestisce in modo rapsodico, ci ha ridotti in polvere. Orde di baresi, per non contare i vip, i cineasti, i divi di Hollywood si riversano in quei posti da sogno snobbando quelli che frequentavano dalla culla.

La pizzica, ballata da secoli in tutto il Sud, è diventata esclusiva salentina doc. I gruppi pop-rock partono come bombe dai loro paesini micragnosi empiendo stadi di mezza Europa. Il Salento vanta, oltretutto, anche le donne più belle e femminee, grazie all’incrocio genetico magnogreco. L’ha detto anche Piero Chiambretti. Per questo il derby è perduto: Lecce-Bari 2 a 1.

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