Le scelte artistiche di Ludovico Einaudi e i mal di pancia di alcuni

di Marco Leopizzi

da “Il Paese Nuovo” del primo giugno 2011 (disponibile anche su www.musicaround.net)

MAALOX_-091c1Mi permetto di rispondere al corsivo comparso il 28 maggio sulle pagine del quotidiano salentino Paese Nuovo, il cui autore, celato dal simpatico pseudonimo Robin Ud, poneva alcune questioni circa la Notte della Taranta. Il (o la) giornalista, per la verità, cominciava e chiudeva con alcune questioni su cui è difficile essere in disaccordo, ma un po’ maldestramente e con troppo risentimento, poi, accostava altre vicende che poco o nulla si legano. Con ordine cerchiamo di esaminarle, ma partendo dall’ultima.

Ritardo nei pagamenti

La chiusa era affidata a un domanda: come mai i musicisti dell’orchestra della Notte della Taranta «non hanno ancora percepito il misero compenso dovuto loro» per la scorsa edizione? Giusto. Ma perché rivolgere la domanda, oltre che al direttore artistico Sergio Torsello, anche al maestro concertatore Ludovico Einaudi e al suo assistente, e leader del Canzoniere Grecanico Salentino, Mauro Durante. Cosa c’entrano con l’argomento questi ultimi due, che tra l’altro sono tra quelli non ancora remunerati? Bisognerebbe chiedere ai vertici istituzionali – e politici – dell’organizzazione Notte della Taranta, no? Ma, in effetti, leggendo il pezzo dall’inizio si può intuire il motivo di questa forzatura.

Princigalli produzioni

Dopo l’elogio iniziale a Sergio Blasi per la «geniale intuizione» della manifestazione, l’articolo poneva subito la questione dello strapotere della Princigalli produzioni, e del suo «deus ex machina» Antonio Princigalli, nella produzione del Concertone e nella gestione dell’ufficio stampa nazionale della manifestazione ma anche – in qualità di consulente musicale – in Puglia Sounds. E come non sottoscrivere le perplessità? Tra l’altro, senza essere apocalittici, ci sarebbe qualcosina ancora da dire sull’argomento Puglia Sounds, ma lo faremo un’altra volta.

Ponderosa music & art

L’autore continuava passando alla Ponderosa music & art, «agenzia dal cui catalogo si è pescato a piene mani per […] alcuni dei maestri concertatori e degli ospiti internazionali, in specie nelle ultime edizioni». La critica è accettabile solo a metà, perché se è vero che tanti sono stati i nomi di quel roster, è altrettanto vero che gran parte di questi sono di alto profilo artistico e che il catalogo dell’agenzia è uno tra i più ricchi. E poi non mi risulta che per scegliere gli artisti di un festival la direzione artistica debba indire una gara d’appalto. Certo, però, potrebbe essere più fantasiosa.

Canzoniere Grecanico Salentino

Ma lo scopo dell’eroe in calzamaglia e oud era un altro e lo raggiungeva per gradi. Dopo Princigalli e Ponderosa, infatti, si rivolgeva al gruppo guidato oggi da Mauro Durante, figlio di Daniele che lo fondò nel 1975. L’ensemble è reo, secondo l’autore, di esser stato selezionato da Puglia Sounds per rappresentare la nostra regione al Babel Med di Marsiglia lo scorso marzo. Inoltre, continuava l’articolo, «Puglia Sounds, dal suo numerosissimo catalogo di artisti, sostiene economicamente per una tournèe che toccherà le più importanti città degli Stati Uniti d’America, sempre il medesimo gruppo» che, «sarà un caso, è inserito nel catalogo dell’Agenzia Ponderosa music & art».

La malizia delle parole insinua che i rapporti tra la Ponderosa, Princigalli e Puglia Sounds siano alla base del successo che il Canzoniere riscuote presso le commissioni giudicatrici. Ma Robin, evidentemente, non conosce bene i fatti e ha poca dimestichezza con la professione giornalistica, la quale imporrebbe di documentarsi. Non è stato Puglia Sounds a scegliere il gruppo per la fiera musicale francese, ma lo stesso Babel Med (con la sua commissione), che aveva indetto un bando pubblico a cui il Canzoniere ha partecipato e vinto. Puglia Sounds, poi, avendo un protocollo con la manifestazione ha sostenuto le spese del gruppo, e lo avrebbe fatto con chiunque. Purtroppo il bando non è più disponibile sul sito del Babel Med, ma qui si trova ancora la notizia comparsa sul sito di Puglia Sounds, che, è vero, trae un po’ in inganno, ma finisce precisando che le selezioni sono a cura della stessa manifestazione francese. Del resto, bastava aprire il bando linkato e leggere l’intestazione e il documento, scritto per altro in francese.

Anche sulla questione della tournée americana uno strano lapsus colpisce lo scrittore: il gruppo di Durante andrà in tour perché ha partecipato a un bando pubblico, Internazionalizzazione della scena, aperto a tutti i soggetti pugliesi produttori di spettacoli. Dunque, anche qui, non è stato Puglia Sounds che ha scelto a piacere dal suo catalogo il Canzoniere, ma il gruppo che si è candidato al bando e successivamente è stato selezionato. E in entrambi i casi mi sembra che i requisiti di merito la band li abbia tutti, essendo tra le più rappresentative della nostra world music, sia per storia sia, soprattutto, per la qualità della ricerca condotta al fine di incrociare con abilità e naturalezza i moderni linguaggi extra popolari alla tradizione.

Ludovico Einaudi

A questo punto il prossimo passo è prevedibile.

Dopo il maldestro tentativo di screditare il Canzoniere e Durante, persona mite e corretta, oltre che musicista estremamente preparato e innovativo, il prossimo bersaglio non poteva che essere lui: «Il maestro Einaudi porterà nel mese di Giugno in tourneé l’Orchestra della Notte della Taranta edizione 2010». «Ebbene il maestro Einaudi, nell’anno 2010, fece le sue scelte “artistiche” e scelse il gruppo di musicisti e cantanti che avrebbero costituito l’Orchestra. Oggi, sconfessa quelle scelte e lascia fuori dall’Orchestra per questa tournée un musicista, figura storica e tra i fondatori dell’Orchestra, e due delle cantanti che tanto hanno dato, a prezzo di grossi sacrifici, nel corso di diversi anni a questa manifestazione. Subentrano, invece, una cantante, seppur brava, che da anni non sta nell’organico dell’orchestra ed i soliti artisti stranieri: Ballakè Sissoko e Savina Yannatou (della Ponderosa music & art)».

Ma Einaudi ha più volte dichiarato che le spese per l’intera orchestra non sono sostenibili in questo tour e che quindi, com’è nelle sue facoltà, ha dovuto fare le sue scelte cercando di ottenere un organico in grado di eseguire le sue orchestrazioni.

Dunque nessuna sconfessione. Tanto più che gli esclusi non sono affatto tre, come afferma l’articolo, ma molti di più. Il direttore ha dovuto lasciare a casa, per esempio, anche due tamburellisti, un chitarrista, alcuni ballerini e ancora altri, almeno uno per sezione orchestrale.

Perché allora far riferimento solo a quei tre?

E poi chi è la triade?

Robin non fa i nomi.

Proviamo a indovinare.

Esclusi e nuovi entrati

Quella famosa «figura storica» – come se l’anzianità di servizio fosse da sé un valore musicale –, è il batterista Antonio Marra? E le cantanti «che tanto hanno dato, a prezzo di grossi sacrifici» – come se invece gli altri si fossero guardati l’alluce e il sacrificio fosse un criterio musicale – sono Ninfa Giannuzzi e Alessandra Caiulo? Tutti e tre, infatti, convocati per la prossima edizione ma non per il tour.

La nuova entrata, invece, quella «seppur brava» – e la congiunzione conferma che i meriti musicali pare non contino proprio nulla –, potrebbe essere la cantante Maria Mazzotta (cantante degli Adria, della Bandadriatica e dello stesso Canzoniere), invitata però solo per la prossima edizione. Una tra le voci più dotate dell’intera regione, capace di affrontare repertori tradizionali salentini e balcanici e di usare la sua tecnica, eccellente nei melismi e nelle variazioni microtonali, nelle sperimentazioni della world music. O potrebbe trattarsi di Anna Cinzia Villani, interprete tradizionale e ricercatrice di spessore, che qualche anno fa il noto critico musicale Guido Festinese, dalle pagine di Alias, definiva «un tesoro svelato» per la «voce atavica, di impressionante potenza, di sconvolgente maturità» e per «la capacità di controllo, un controllo sottile delle increspature di “pitch”, sicché volano con stupefacente naturalezza i quarti e gli ottavi di tono». Dunque, entrambe perfette per il Concertone e in particolare per la visione musicale di Einaudi, teso com’è verso le musiche mediorientali.

Riguardo agli ospiti stranieri, a meno che qualcuno negli ultimi mesi non abbia imparato a suonare la kora, credo sarebbe difficile per i componenti salentini sostituirli.

Come si scelgono i musicisti?

A questo punto, da critico musicale, e visto che il Concertone È un evento musicale, mi domando: le selezioni per l’orchestra devono esser fatte con criteri musicali o per anzianità e amicizie, magari politiche?

Credo che Einuadi abbia scelto la prima opzione, ma che non sia riuscito ancora a operarla fino in fondo.

Marra, per esempio, è un bravo batterista rock, ma ha poco a che vedere con la world music. In particolare, la sua foga ritmica e le dinamiche sempre forti confliggono con la delicatezza delle sonorità einaudiane e con l’elasticità ritmica della migliore world music.

Da qui, evidentemente, la necessità di Einaudi di ridimensionarne il ruolo nella passata edizione. Stesso discorso per Giannuzzi e Caiulo, che brave interpreti di altri generi musicali sono voci non adatte alla world music e difatti, oltre al grande evento estivo, non svolgono altra attività musicale rilevante in quest’ambito.

Notte della Taranta o Corrida?

Ma per il giornalista non è finita:

«Ma, come, non si era detto che la Notte della Taranta sarebbe stato il luogo ideale nel quale potevano esprimersi gli artisti del luogo? Poi… Arriva un’opportunità del genere e ad alcuni gliela si nega». E via una serie di frasi piagnone che culminano con la sentenza: «Così non va, cari Torsello, Durante ed Einaudi».

Cioè. La NdT sarebbe dunque non molto diversa da una specie di Corrida locale, «il luogo ideale nel quale potevano esprimersi gli artisti del luogo». Non importa se bravi o meno, l’importante è che abbiano maturato un diritto d’anzianità e che siano salentini.

Contro i mal di pancia

Per fortuna Einaudi è musicista serio e competente. La sua edizione è stata la migliore degli ultimi sei o sette anni. Ha interpretato un vero sentimento di incontro tra geografie musicali diverse, ottenendo uno spettacolo di alto livello artistico e concedendo quasi nulla allo stucchevole edonismo tarantolato da sottopalco. Sergio Blasi, intelligente qual è, avrebbe dovuto riconoscerlo subito, dalle prime note, invece di annunciare a concerto appena concluso la volontà di sostituire il compositore torinese con Giuliano Sangiorgi. Ma scherziamo?

E poi, altro che sostituzioni ed esclusi, la vera novità di quest’anno è che le prove per il Concertone 2011 sono già iniziate a maggio, a differenza degli altri anni quando si tenevano a ridosso dell’evento. Questo è segno di professionalità e programmazione, e che Einaudi ha le idee chiare. Infine, già dallo scorso anno il direttore ha trovato il coraggio di escludere o ridimensionare alcuni musicisti sulla cui presenza da anni molti critici ed esperti si interrogano. Una scelta altamente impopolare, come testimonia il corsivo di Ud, ma assolutamente indispensabile per salvare la NdT dalla deriva in cui era caduta e per ridarle la dignità artistica a cui deve ambire. Siamo fiduciosi che la medicina possa risolvere i dolori di pancia che tutto ciò provoca a qualcuno. Un «Maalox per amico» prescriverebbe Capossela.

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