Una sconvolgente messa mediterranea
La colonna portante dei Radiodervish, Michele Lobaccaro, in un progetto etnico-spirituale
di Flaviano De Luca
dal manifesto di mercoledì 16 novembre 2011
Eversivo profeta di pace, don Tonino Bello è stato vescovo di Molfetta per oltre dieci anni (e presidente nazionale di Pax Christi e collaboratore del manifesto), prelato scomodo per lo stile di vita praticato, per l’impegno nella solidarietà verso gli sfrattati, i disoccupati, gli immigrati. Stava dalla parte degli ultimi, dei poveri, dei più deboli coi suoi gesti quotidiani. Sebbene sia morto nel 1993, le sue parole hanno una grande carica poetica, un afflato spirituale, una profonda attualità.
Così Michele Lobaccaro, musicista dei Radiodervish, da tempo indagatore della spiritualità religiosa (ha scritto due libri, San Nicola, Agiografia immaginaria, nel 2006, e Tre volte Dio, il confine sottile tra Ebraismo, Cristianesimo e Islam: racconti, nato dalla rassegna organizzata da lui stesso annualmente a Bari) è stato molto colpito dagli scritti di questo esponente del cattolicesimo, più impegnato sui temi del sociale, e ha provato a trarne ispirazione per delle canzoni, accompagnate con alcuni brani tradizionali della liturgia, cantati in latino e suonati con quella sensibilità a metà strada tra Occidente e oriente, tipica di questo territorio di confine marino. È nata così Un’ala di riserva. Messa laica per don Tonino Bello, un cd con un libretto (pubblicato dalle edizioni La Meridiana, euro 18), un album profondamente ispirato all’idea di messa sostenuta da don Tonino Bello, una funzione «che dovrebbe metterci in crisi ogni volta e che ci dovrebbe scaraventare fuori, allontanarci dalla ripetizione del già visto per orientarci verso l’inedito», una messa di profonda inquietudine, molto mediterranea nei timbri e nelle melodie.
Una carica di energia con tantissime belle voci, una sorta di all-stars pugliese, con l’eccezione di Franco Battiato, musicista siciliano, da tempo vicino alla band. Proprio la dolce e riconoscibile voce del maestro spirituale apre l’album in Agnus Dei, un pezzo davvero emozionante nell’andamento, sebbene molto conosciuto e cantato, con una strofa affidata a Nabil Salameh, l’altra parte dei Radiodervish. Si va dell’enfant prodige Alessia Tondo, scoperta tredicenne alla Notte della Taranta 2004, in Donna di frontiera al rapper visionario Caparezza, pure lui molfettese e adepto al santo patrono (il suo gruppo si chiama Sunny Cola Connection) che smonta i luoghi comuni natalizi con una dissonante filastrocca Auguri scomodi, ma tutte le collaborazioni – le Faraualla o il cantante dei Radicanto Fabrizio Piepoli e gli Adria, duo italo-albanese, e Antonio Castrignanò, Giovannangelo De Gennaro – sono scelte particolarmente azzeccate e ispirate che trasmettono quel bisogno di comunione, quella dolce universalità umana, tratto caratteristico del testo di Preghiera a Cristo, una scrittura fortemente lirica e appassionata, che si rivolge a un Dio “estroverso”, al paradigma essenziale di quel rapporto tra fede e cultura che oggi si ripropone a noi “chiamati a recitare le partiture della Storia della Salvezza, sugli scenari della transizione”.
Non è difficile ritrovarsi a intonare il Kyrie Eleison, alleggerito dalle evoluzioni di un quartetto d’archi o le tinte etno-meticciate del Gloria o quelle delle percussioni saracene di La Lampara, convincendosi che tutti avremmo bisogno di un’ala di riserva, di un aiuto per volare oltre le miserie quotidiane, di una musica che ci faccia salire il più in alto possibile, tra entusiasmo, gioia e speranza.
su don Tonino Bello, due testi consigliati (alla cui cura ho partecipato), entrambi pubblicati da Manni:
Manifesto di pace (che raccoglie i suoi bellissimi e sconvolgenti scritti sul quotidiano il manifesto), e l’antologia La teologia degli oppressi, arricchita da una commovente e partecipe prefazione di Nichi Vendola (scritta prima che diventasse Presidente della regione Puglia).
per ordinare il cd/libro e tutte le pubblicazioni del vescovo alessanese, ci si può rivolgere alla Libreria Idrusa, 0833.781747, libreriaidrusa@libero.it.