Insomma, alla fine sono andato a vedere questo Walking on Sunshine, musical inglese ambientato in Puglia (anzi, diciamo nel Salento, e in particolare fra Lecce, Nardò e zone limitrofe con qualche puntata all’aeroporto di Brindisi). Si tratta di un filmetto (per modo di dire: in realtà è una produzione molto grossa e dispendiosa) leggerino ai limiti dell’inconsistenza (e pure con passaggi trash, come la scena della “sagra del pomodoro”) costruito quasi come un patchwork di canzoni pop anni ’80 (Madonna, George Michael, Bananarama ecc ecc: gli incubi della mia adolescenza, più o meno). Direi che la cosa più interessante sono le fantastiche ambientazioni e i paesaggi, anche urbani, che hanno un ruolo fondamentale nel film, che di fatto è un ulteriore megaspottone per la mia regione natìa (a proposito, quando valutiamo la stagione vendoliana che si sta chiudendo, pensiamo pure a tutto quello che ha fatto l’Apulia Film Commission, sempre – ovviamente – con tutti i limiti e le contraddizioni del caso). Il finale è a Nardò (bella come non mai, dobbiamo dire, anche dai tetti), e a me ha fatto un effetto molto strano: praticamente il contesto è lo stesso della prima parte del mitico “La taranta” di Mingozzi, che mi veniva continuamente davanti, con il suo inquietante bianco e nero, in un paragone ossimorico e spiazzante con le scintillanti immagini del film inglese, a ricordare il passaggio di tempo e il cambiamento di “visione”… che quasi non mi avrebbe stupito, a un certo punto, vedere venire fuori da uno dei vicoli della città il nostro amico barbiere-violinista, elegantissimo, col suo sorriso beffardo di chi nella vita aveva visto tutto, ma proprio tutto, e che penso non si sarebbe stupito nemmeno di questi inglesi che si prendevano a pomodori e venivano a innamorarsi sui tetti di Nardò…
Ecco il trailer del film: