La tarantola (die Tarantelspinne)
da
Immanuel Kant, Physische Geografie, Akademie Ausgabe, Berlin 1923, vol. IX, p. 350 (edizione originale 1802)
E’ velenosissima nelle Puglie. Colui che ne viene morso è costretto ora a piangere, ora a ridere, ora a ballare, ora a immalinconirsi. Un tale soggetto non può soffrire né il nero, né il blu. Lo si cura attraverso la musica, in genere con gli strumenti della cetra, del flauto, della tromba e del violino, mediante i quali, se si trova il tono esatto e la melodia più adatta, egli sarà portato a ballare, a sudare ed infine alla completa guarigione. A volte lo si dovrà fare ballare ancora l’anno successivo. Le persone morse dallo scorpione sono anche amanti della musica, in particolare della zampogna e del tamburo.