La taranta molisana di Donato da Copertino

Vincenzo Lombardi, responsabile della biblioteca provinciale di Campobasso e valente etnomusicologo, ha pubblicato qualche tempo fa un interessante articolo, Il putto mancino. Frammenti di storie musicali (in La Medusa e il ragno. Studi sui Di Capua nel Molise del Cinquecento, a cura di Daniele Ferrara, Editrice Poligrafica Terenzi 2014), da poco disponibile online.

1016_928714230581362_1950573039569620106_nNello scritto, Lombardi analizza alcuni affreschi cinquecenteschi, situati nel castello di Gambatesa, in Molise, riferibili all’ambito del pittore Donato da “Cumbertino” (Copertino), che presentano dei riferimenti musicali. Fra questi, segnala un fregio con tre putti musicanti, di cui “il primo canta, il secondo è impegnato a suonare uno strumento a corde, simile al liuto, e il terzo reca un foglio con notazione musicale”.

Secondo lo studioso, i putti (uno dei quali, aspetto del tutto singolare, ha la postura del mancino)  sarebbero raffigurati mentre eseguono musica vocale, accompagnati da uno strumento “della famiglia dei liuti”. Invece il frammento di foglio musicale rappresenterebbe una intavolatura per liuto.

12814070_928714543914664_795635968121080223_nLombardi, aver analizzato alcune fonti bibliografiche che potrebbero confermare la presenza di una pratica musicale come quella rappresentata negli affreschi nel Castello di Gambatesa, analizza il sorprendente emblema che l’artista usa per firmare l’opera. Si tratta di un ragno all’interno di una ragnatela, particolare che secondo lo studioso potrebbe far ipotizzare un collegamento con il fenomeno del tarantismo (stante anche la provenienza salentina del pittore). Dunque “l’adozione del ragno, da parte di Donato, a simbolo della sua opera”, potrebbe “essere da una parte l’espressione di un legame con il patrimonio culturale della sua regione di provenienza, dall’altra il frutto del proprio percorso di studi e formazione artistica e della fierezza del suo ruolo di pittore”. Per ora solo un’ipotesi, tutta da verificare, ma dall'”indubbia capacità suggestiva”.

L’articolo di Vincenzo Lombardi si può leggere integralmente qui: https://www.academia.edu/15566387/Il_putto_mancino._Frammenti_di_storie_musicali

 

 

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