di Vincenzo Santoro*, dal Quotidiano Enti Locali & PA del Sole 24 Ore del 12 aprile 2016
Lo schema di disegno di legge Disciplina del cinema, dell’audiovisivo e dello spettacolo e deleghe al Governo per la riforma della normativa in materia di attività culturali, recentemente approvato in via preliminare dal Governo e ora all’esame del Senato, contiene, attraverso un complesso di norme molto articolato, un intervento di riforma sostanziale dei settori del cinema, dell’audiovisivo e dello spettacolo dal vivo. Si tratta di un progetto molto ambizioso, che riguarda due settori strategici per il nostro Paese.
Le novità
La prima parte del provvedimento contiene diversi elementi di innovazione, in particolare nel sostegno alle imprese operanti nel campo del cinema e dell’audiovisivo. Più dettagliatamente, si prevede:
• l’istituzione di un Fondo per lo sviluppo degli investimenti, a favore delle imprese del settore (di «almeno 450 milioni di euro all’anno»);
• il potenziamento degli strumenti di sostegno finanziario (usando come modello i già sperimentati sistemi di tax credit);
• una serie di deleghe al Governo per la riforma di alcuni aspetti del settore dell’audiovisivo;
• interventi a favore delle sale cinematografiche. Su questo punto, di più stretto interesse dei Comuni, il testo prevede che:
a. le sale cinematografiche (ma anche quelle teatrali e le librerie storiche) possono essere oggetto di «dichiarazione di interesse culturale» da parte del Mibact;
b. nella legislazione regionale si introducono misure volte a inserire la non modificabilità della destinazione d’uso delle sale dichiarate «di particolare interesse storico». Le modalità e gli strumenti procedurali per attuare questo intendimento saranno stabiliti tramite intesa in Conferenza unificata;
c. negli interventi di riqualificazione urbana delle aree degradate le Regioni introducono incentivi urbanistici ed edilizi per le ristrutturazione delle sale cinematografiche (riconoscimento di volumetria aggiuntiva e utilizzo della modalità di demolizione/ricostruzione, secondo i principi introdotti dal decreto legge 13 maggio 2011 n. 70);
d. si dia attuazione a un Piano straordinario per il potenziamento e il rinnovamento – soprattutto nella direzione di strutture polifunzionali – del circuito delle sale (anche di quelle attualmente chiuse o dismesse), con una dotazione di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018, 2019.
La dotazione finanziaria complessiva a sostegno di questi interventi è cospicua, con un incremento di almeno il 60% rispetto alle risorse attualmente disponibili.
Film commission
Altro aspetto molto importante del provvedimento è la generalizzazione del modello delle «Film Commission» regionali come strumento di gestione degli interventi a favore del cinema, per quanto riguarda i fondi a favore delle imprese, le produzioni realizzate in loco, il circuito delle sale, i festival, avendo anche come obiettivo l’uso del cinema per la promozione territoriale. Su questo punto, la legislazione nazionale recepisce alcune delle esperienze più interessanti nate negli ultimi anni a livello locale, che hanno prodotto risultati molto significativi.
Lo spettacolo dal vivo
La seconda parte del provvedimento contiene invece una importante delega al Governo per la riforma del settore dello spettacolo dal vivo, attraverso la redazione di un vero e proprio nuovo «Codice dello Spettacolo». Sono previsti interventi di revisione delle norme concernenti i quattro settori “canonici” (musica, teatro, danza, circhi e spettacoli viaggianti). Particolare attenzione viene data alle Fondazioni lirico-sinfoniche, di cui si delinea il completamento del percorso di riforma (e risanamento) iniziato negli anni scorsi (i principi richiamati nella delega sono sempre quelli, di ordine generale, posti a capo della «riforma Bray»).
L’Art Bonus
Un punto significativo, che riguarda una richiesta fatta in passato dall’Anci, è la previsione della estensione dell’Art Bonus, il cui uso è attualmente limitato alle «strutture», anche a «ulteriori ambiti e tipologie delle attività di Spettacolo». Su tutti i provvedimenti attuativi è comunque previsto il parere della Conferenza unificata.
Le osservazioni dell’Anci
Ulteriori miglioramenti al provvedimento potranno essere inseriti nel corso dell’iter di approvazione. L’Anci, sulle questioni che coinvolgono direttamente i Comuni, ha formulato alcune osservazione e richieste di modifica, che riguardano in particolare:
• l’istituzione di un fondo nazionale che consenta ai Comuni di alleviare i cinema e i teatri dai tributi locali, anche attraverso forme di credito di imposta;
• la previsione, fra i criteri direttivi della delega per il Codice dello Spettacolo, di interventi di semplificazione nel campo delle procedure autorizzative per lo spettacolo, con particolare riferimento alla musica dal vivo (come richiedono da tempo i principali soggetti del settore: Assomusica, Siae, Arci, sindacati ecc.);
• l’estensione progressiva degli interventi a valere sul Fondo unico per lo Spettacolo anche ad attività diverse dai settori «tradizionali».
(*) Responsabile dipartimento Cultura e Turismo Anni