Percorsi del tarantismo mediterraneo

percorsiSergio Bonanzinga, Gino L. Di Mitri, Marco Lutzu, Goffredo Plastino, Percorsi del tarantismo mediterraneo, a cura di Vincenzo Santoro, Itinerarti 2021, p. 176.

I Percorsi del tarantismo mediterraneo intendono rintracciare la diffusione di un potente dispositivo culturale, che aveva nella Puglia la sua area elettiva, per restituirne una rappresentazione più complessa e plurale. A partire dalla cospicua varietà delle fonti sul tema Sergio Bonanzinga e Goffredo Plastino ricostruiscono le parabole del tarantismo siciliano e calabrese, mentre Marco Lutzu indaga l’argismo sardo tra letteratura storica e pratica etnografica. Infine Gino L. Di Mitri conclude il viaggio ritornando sul tarantismo salentino per dipingere il potente immaginario evocato in età barocca dalle fitte relazioni di questo con le scienze della vita e la medicina.

Il volume è legato per genesi e temi al saggio di Vincenzo Santoro Il tarantismo mediterraneo. Una cartografia culturale, pubblicato contestualmente dallo stesso editore.

Sergio Bonanzinga è professore ordinario di Etnomusicologia presso l’Università di Palermo. Si è occupato dei valori funzionali e simbolici che caratterizzano le pratiche espressive di tradizione orale (musica, danza, narrazione, teatro) in contesti sia di interesse storico (Inghilterra, Sicilia) sia contemporanei (Sicilia, Tunisia, Grecia).

Gino L. Di Mitri, studioso settecentista specializzato in storia dei sistemi tassonomici, fa parte del collegio dei docenti e ricercatori del Seminario di Storia della Scienza dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

Marco Lutzu è ricercatore di Etnomusicologia presso l’Università degli Studi di Cagliari. Ha condotto ricerche in Sardegna, Cuba e Guinea Equatoriale occupandosi di rapporti tra musica e religione, poesia improvvisata, analisi della performance ed etnomusicologia audiovisiva.

Goffredo Plastino è Reader in Musicology presso l’International Centre for Music Studies della Newcastle University (UK). Gli ambiti di ricerca attraversati includono la musica popolare e il jazz, il folk revival, l’organologia e la fotografia.

per informazioni, prenotazioni e acquisti: info@itinerarti.it

 

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Introduzione di Vincenzo Santoro

Il volume, che riprende alcuni spunti emersi nel convegno svoltosi a Nardò (Le) il 23 giugno del 2019, a sessant’anni dalla spedizione demartiniana, è pensato come parte di un dittico, che include il mio saggio Il tarantismo mediterraneo. Una cartografia culturale, pubblicato in contemporanea, sempre da Itinerarti. L’idea di fondo è quella di  indagare la diffusione del fenomeno, che aveva nella Puglia la sua  area elettiva, in altri contesti del Mediterraneo, restituendone una rappresentazione più complessa e plurale. In particolare, nei saggi
di Sergio Bonanzinga e Goffredo Plastino vengono ricostruite le parabole del tarantismo siciliano e calabrese, a partire dalla pluralità  delle fonti storiche sul tema, mentre Marco Lutzu recupera l’argismo  sardo – riassumendo i risultati del vasto programma di ricerca intrapreso in base alle intuizioni di Ernesto de Martino e realizzato, negli anni sessanta del secolo scorso, da una équipe coordinata da Clara Galllini – nel cui caso invece la letteratura storica è limitata e ci si deve affidare prioritariamente alle fonti orali e alla sempre più  labile memoria depositata attorno alle pratiche culturali in azione. Infine Gino L. Di Mitri conclude il viaggio ritornando sul tarantismo salentino per dipingere il potente immaginario evocato in età barocca  dalle fitte relazioni di questo con le scienze della vita e la medicina.
Ne emerge un affresco storico e culturale di grande attrazione, misurato attraverso più epoche, che conserva come epicentro il Mediterraneo: una vicenda che, credo, non sarebbe dispiaciuta a Fernand Braudel e a quanti con lui hanno illuminato le dinamiche di “lunga durata” di questo nostro mare che nel tempo, più che dividere, ha messo fortemente in relazione le sue civiltà.

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