Da qualche tempo su youtube è disponibile l’edizione integrale di questo film del 1964, che dovrebbe essere addirittura il primo girato in provincia di Lecce. Diretto dal pioniere Adriano Barbano e tratto da un racconto di Rina Durante (che firma la sceneggiatura insieme al regista), presenta la storia di un adolescente di origini contadine che viene praticamente abbandonato in un convento dai genitori che stanno per emigrare in Svizzera.
Il film colpisce, più che per la vicenda narrata o per la qualità della recitazione (fra gli attori troviamo Brizio Montinaro), per la rappresentazione sociale e visiva di un Salento contadino luminoso e decadente, prima della grande trasformazione che – in pochi anni – ne avrebbe modificato sostanzialmente i caratteri, qui però già in qualche modo annunciata, in particolare nelle scene ambientate in uno stabilimento industriale (che mi pare sia la Colacem di Galatina-Soleto), come anche, su un piano diverso, da quella con le turiste francesi in costume da bagno che sconvolgono i giovani apprendisti frati. Interessante anche il (forse troppo timido) inserimento di alcuni temi cari alla Durante, come una scena di lamentazione funebre e l’accenno di un canto in grico.
Il film è girato in vari luoghi del Salento leccese, fra cui l’abbazia di San Nicola di Casole, che allora – prima del recente restauro – era un magnifico rudere semiabbandonato (con gli antichi affreschi scrostati che molto suggestionano i giovani protagonisti).
Molti elementi accomunano questo lungometraggio a un bellissimo documentario dell’anno prima, Le rondinelle del Salento (Puglia Magica), di Corrado Sofia (1963), ambientato negli stessi luoghi e sempre con la partecipazione di Rina Durante e Brizio Montinaro – qui credo a suoi esordi -dove gli aspetti “demo-etno-antropologici” e paesaggistici sono ancora più rimarcati.
Inoltre, guardando questo abbacinante Salento in bianco e nero (ma purtroppo le immagini non sono di grande qualità), non si può sfuggire al paragone con il mitico documentario La taranta di Gianfranco Mingozzi, uscito solo due anni prima, che però, per l’argomento trattato, per precise scelte stilistiche e per il cupo (anche se prestigioso) commento di Salvatore Quasimodo rimanda un’immagine della “terra fra due mari” molto più inquietante e oscura.
Il tramontana.
Regia di Adriano Barbano. Sceneggiatura di Adriano Barbano e Rina Durante
Con: Flavio D’Autilia, Giuseppe Mantovano, Aladino Ingrosso, Brizio Montinaro, Tucci Cavallo, Vittorio De Giorgi, Fanny Irone, Marta Jacone, Antonio Mocavero, Anita Todesco
Per approfondimenti si possono consultare i seguenti link:
qui una scheda biografica su Rina Durante: http://lnx.vincenzosantoro.it/2005/08/10/rina-durante-militante-culturale/
qui una ampia intervista biografica a Brizio Montinaro: http://lnx.vincenzosantoro.it/2006/07/15/la-ricerca-del-salento-perduto/
qui il documentario Le rondinelle del Salento (Puglia Magica), di Corrado Sofia (1963): http://lnx.vincenzosantoro.it/2014/01/25/le-rondinelle-del-salento-puglia-magica-1963/