Riflettori sull’Acait, un secolo dopo

da La Gazzetta del Mezzogiorno – di Antonio Andrea Ciardo

Cent’anni fa, il 28 dicembre 1902, nasceva l’Acait, «u consorziu», per ogni tricasino che abbia memoria. E oggi Tricase festeggia questa sua storia secolare, grazie anche, e forse soprattutto, al sindaco Antonio Coppola, che del ritorno dell’Acait ai tricasini ha fatto un punto fermo del suo progetto politico amministrativo.
«Le nostre pietre parlano se impariamo ad ascoltarle – ha ripetuto più volte Coppola. Vogliamo che l’Acait torni a vivere, che torni ad essere fonte di lavoro e punto di riferimento».
E proprio per superare quello che il sindaco, a proposito dell’Acait, definisce «l’incubo della porta chiusa», l’amministrazione comunale ha sostenuto la ricerca su “Tabacco e tabacchine nella memoria storica. Una ricerca di storia orale a Tricase e nel Salento”, che ha trovato sistemazione in un volume edito da Manni editore, curato da Vincenzo Santoro e Sergio Torsello e coordinato da Alessandro Portelli, docente alla «Sapienza» e presidente del Circolo «G. Bosio» di Roma. Il llibro sarà presentato questa sera nel corso di una cerimonia per il «Cent’anni dell’Acait», con inizio alle ore 19, presso la Sala del trono di Palazzo Gallone. Oltre agli autori, interverranno il sindaco, il muisicista Roberto Raheli e l’editore Piero Manni.
La ricerca è basata sul racconto orale di circa trenta tabacchine e persone coinvolte a vario titolo nei tragici fatti del 15 maggio 1935, quando una manifestazione di protesta contro l’ipotesi di chiusura dell’Acait fu repressa nel sangue (cinque morti e decine di feriti). Ma il volume ripercorre anche la storia della cooperativa e della coltivazione del tabacco a Tricase e nel Salento. In appendice, un contributo di Roberto Raheli sui canti delle tabacchine e in generale sui canti di lavoro della tradizione salentina.

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