Ottava edizione della Notte della Taranta nel Salento con De Gregori e Pelù

Il festival dedicato alla tradizione salentina e alla musica popolare italiana si svolgerà dal 12 al 27 agosto. Grande chiusura a Melpignano (LE) con Francesco De Gregori, Piero Pelù, Davide Van De Sfroos, Giovanna Marini e Sud Sound System.

Il festival dedicato alla tradizione salentina e alla musica popolare italiana si svolgerà dal 12 al 27 agosto. Grande chiusura a Melpignano (LE) con Francesco De Gregori, Piero Pelù, Davide Van De Sfroos, Giovanna Marini e Sud Sound System.

Alla vigilia del concerto della rassegna “Luglio suona bene”, è stata presentata ieri a Roma nel Bookshop dell’Auditorium del Parco della Musica l’ottava edizione del festival “La notte della Taranta”, che si svolgerà nelle piazze della cosiddetta Grecìa Salentina dal 12 al 27 agosto, con chiusura a Melpignano (LE) con il tradizionale concertone nel piazzale dell’ex convento degli Agostiniani. L’evento, organizzato dalla provincia di Lecce, dall’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e dall’Istituto Diego Carpitella con la partecipazione della Regione Puglia, si ripropone la valorizzazione della musica salentina e in particolare della pizzica, il cui ritmo ossessivo nei riti popolari doveva servire a smaltire il veleno del morso della tarantola, il ragno emblema della manifestazione; la rassegna musicale pugliese tende tuttavia anche al recupero della musica etnica dell’Italia intera. Gli ospiti del festival rappresenteranno difatti regioni e repertori appartenenti a tradizioni musicali differenti. Durante la serata finale del 27 agosto, accanto ai campioni del reggae made in Puglia, i Sud Sound System, salirà infatti sul palco di Melpignano anche il fiorentino Piero Pelù, che canterà “Il maggio”, antico brano toscano legati ai rituali apotropaici per la fertilità, oltre a “Amara terra mia”, celebre nella versione di Domenico Modugno, e “Kalinitta”, un pezzo tradizionale dell’isola linguistica “grika” del Salento di colonizzazione greca, mentre il cantautore folk Davide Van De Sfroos, che nelle sue canzoni usa il dialetto comasco, testimonierà invece la musica lombarda. Protagonisti del concerto che concluderà l’edizione 2005 saranno anche Francesco De Gregori e Giovanna Marini, che da tanti anni coniuga l’amore per la musica colta allo studio delle tradizioni popolari e ha collaborato proprio con il Principe nel progetto de “Il fischio del vapore”(2002). Nei piccoli comuni della Grecìa che ospiteranno le altre date della rassegna, i siciliani Mancuso, la band gitana rumena Fanfara Ciocarlia, che si rifà alla tradizione moldava e balcanica in genere, e il gruppo dei Zuf de Zur, che rielabora le sonorità mitteleuropee della zona di Gorizia, si avvicenderanno agli esponenti pugliesi della pizzica, come l’Officina Zoè, l’Arakne Mediterranea, i Nidi d’Arac, il gruppo di Uccio Aloisi e tanti altri.
Da anni si discute sul rischio di spettacolarizzazione e riduzione a moda che incombe sulla pizzica dopo il boom del “tarantismo” provocato da vari “pizzica-rave”. L’etnomusicologo Giuseppe Michele Gala ad esempio ha evidenziato come il folklore salentino necessiti studi etnocoreologici e ricerche approfondite che attingano innanzi tutto alla memoria degli anziani, per evitare approcci superficiali a una tradizione che per essere tutelata deve essere prioritariamente conosciuta.
Una maggiore attenzione al recupero effettivo dei modelli musicali e della cultura del Salento ha caratterizzato e ispirato anche la stessa edizione 2004 de “La notte della Taranta”, per la quale Giovanni Lindo Ferretti, nei panni di “maestro sconcertatore”, coordinò un laboratorio sulla parola che studiasse la poesia salentina del passato e analizzasse le scritture del presente, al fine di trovare filastrocche e bandi che nella serata finale del festival potessero accompagnare una singolare processione a cavallo da piazza San Giorgio al palco del concerto.
Nella conferenza stampa di ieri sono emersi per quest’anno propositi di programmi a lunga scadenza per la promozione della musica salentina. Il sindaco di Melpignano e direttore dell’Istituto Diego Carpitella Sergio Blasi ha infatti sottolineato che occorre un lavoro di 365 giorni per “esportare” la conoscenza della pizzica nel mondo, mentre in un video-intervento il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha dichiarato che è necessario che le istituzioni investano in un progetto volto a costituire luoghi di produzione culturale, senza limitarsi alla semplice sponsorizzazione dell’evento. Proprio in questi giorni l’assessore al Mediterraneo, Silvia Godelli, ha assicurato l’impegno della regione per l’istituzione di una fondazione per la “Notte della Taranta”; la Fondazione Musica per Roma intanto ha intenzione di collaborare stabilmente con gli organizzatori della manifestazione salentina, come hanno affermato durante la presentazione dell’evento il presidente Goffredo Bettini e l’amministratore delegato Carlo Fuortes, che si prefigge anche di creare nella capitale, presso l’Auditorium, una rassegna che dedichi un’intera settimana all’arte e alla musica del Salento.
Alla conferenza stampa, aperta dalla proiezione di alcune sequenze del documentario “Il sibilo lungo della Taranta”, girato l’estate scorsa da Paolo Pisanelli e ispirato nel titolo a un verso salentino, ha partecipato anche il compositore e musicista Ambrogio Sparagna. Per il secondo anno consecutivo toccherà a lui infatti reinterpretare il repertorio della musica salentina in qualità di maestro concertatore, ruolo svolto nelle passate edizioni da Daniele Sepe, Piero Milesi, Joe Zawinul, Vittorio Cosma e l’ex Police Stewart Copeland. Figlio di musicisti di Maranola (LT), Sparagna ha studiato Etnomusicologia all’Università di Roma con Diego Carpitella; nella sua carriera può vantare un’intensa attività live in Italia, in Europa e in paesi extraeuropei. Tra le sue composizioni, annovera anche l’opera “La via dei Romei”, una delicata fiaba musicale commissionatagli da Europe Jazz Network e molto apprezzata a Prix Italia 1996, nella quale proprio De Gregori rivestiva il ruolo del cantastorie. L’anno scorso Sparagna ha messo insieme l’Orchestra Popolare La Notte della Taranta con l’esplicito proposito di farsi interprete e tramite del sentito bisogno di approfondire accuratamente la conoscenza della tradizione musicale salentina per trasmetterla alle nuove generazioni; l’ensemble quest’anno conterà oltre 70 musicisti, tra percussionisti, organettisti, violinisti, chitarristi, mandoloncellisti e quant’altro, diventando così l’orchestra più grande dell’Europa. I concerti della manifestazione, la cui produzione e ufficio stampa sono affidati ad Antonio Princigalli, sono ad ingresso libero; il concertone di Melpignano sarà trasmesso in diretta, come da quattro anni a questa parte, dall’emittente locale Telerama e dal canale satellitare gratuito Puglia Channel.

tratto da Musicalnews.com
di Ambrosia Jsi
pubblicato il 29/06/2005

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