Il partito delle strade e del cemento

Con l’allargamento a quattro corsie dei tratti finali della Statale 16 e precisamente del tratto Maglie Otranto e del tratto Maglie-Leuca (S.S. 275), si completa in maniera irreversibile l’opera di demolizione del territorio del Basso Salento. Se a tali scempi aggiungiamo il rispolvero della Circumsalentina da parte della Provincia di Lecce, ecco allora delinearsi il partito delle strade e del cemento, che è trasversale agli schiarimenti del centrodestra e del centrosinistra. Esso è figlio della vecchia ideologia della “questione meridionale”, che interpreta ancora lo sviluppo del Sud solo attraverso lo sperpero di soldi pubblici per opere che, prima o poi, diventeranno tristi e grigie cattedrali del deserto.. Manca del tutto, a destra come a sinistra, un’idea dello sviluppo del Basso Salento che intenda il territorio come valore. Siamo invasi dall’abusivismo, dalle discariche a cielo aperto, dalle ridicole zone industriali e il potere politico invece di sanare queste piaghe inferte continua a proporre le sue idee scellerate dello sviluppo basato “sulle infrastrutture strategiche”. Con l’introduzione della legge obiettivo del Dicembre 2001, il governo Berlusconi ha inteso rilanciare l’economia italiana puntando sullo snellimento e stravolgimento delle procedure riguardanti le opere pubbliche ritenute strategiche. La destra neoliberista punta a fare dell’Italia un gigantesco cantiere eliminando con la legge 190 del 2002 (decreto di attuazione della legge Obiettivo) la Valutazione dell’impatto ambientale, delegando questo fastidioso compito ad una Commissione Speciale composta da “tecnici” vicini al governo. Cosa c’entra tutto questo con l’allargamento del tratto Maglie —Otranto e del tratto Maglie —Leuca? Con quale criterio esse sono divenute opere di interesse nazionale e strategico? Il partito delle strade e del cemento costretto dalle varie vicissitudini dell’economia salentina, oggi, non parla più di sviluppo ma di messa in sicurezza delle strade citate. E’ vero! Esiste il problema della scarsa sicurezza ma dove si trovavano essi quando lunghi tratti della S.S. 275 venivano illegalmente urbanizzati? Erano tutti abbagliati dal mito perdurante dell’industrializzazione forzata? Il partito delle strade e del cemento, che vive di soldi pubblici e utilizza le tasse pagate dai cittadini per allargare sempre più il proprio consenso e i propri conti in banca, è il vero nemico dei Sud e in particolare del Basso Salento. Dire come fa l’assessore Introna (assessore ai Lavori Pubblici della Regione Puglia) che “per la S.S. 275 si deve arrivare ad un tracciato condiviso coi Comuni interessati, almeno per la tratta da Montesano a Leuca” è una gran fesseria alla quale nemmeno lui, che di professione fa l’assessore, crede.

E’ noto, dall’assessore Scognamillo all’assessore Loizzo passando attraverso tutti i sindaci dei Comuni interessati, che il progetto definitivo dell’allargamento della S.S 275 non è più frazionabile in lotti e che la legge Obiettivo ne impedisce una diverse localizzazione. Perché continuare a prendere in giro i cittadini?. L’assessore Introna e l’intera giunta della Regione Puglia, che è l’ente appaltante dell’opera in questione , deve mettere in “moratoria” quel progetto e interrompere il suo iter mostruoso. Per poter cambiare quel progetto, bisogna cambiare la legge Obiettivo.

Il Comitato 275, nato per combattere questo ecomostro e composto da numerosi militanti dei partiti del centrosinistra e da semplici cittadini, chiede ai politici che si apprestano a candidarsi per le prossime politiche e al Presidente della Regione Puglia, che in campagna elettorale definì il progetto di allargamento della S.S. 275 “una cattiva strada”, di cambiare la legge Obiettivo. Solo dopo si riaprono degli scenari sui quali è possibile intervenire alla stregua delle sollecitazioni e indicazioni del territorio interessato. Tutto il resto è aria fitta.comitato 275

FacebookTwitterGoogle+WhatsAppGoogle GmailCondividi

Lascia una risposta