Fucina Meridione
di Riccardo Piaggio
dall’inserto culturale del Sole-24 ore di domenica 16 marzo 2008
Cosa succede a Sud? Qualcosa che ha a che fare con un piccolo rinascimento culturale. Gianni Bosio, storico studioso di musiche e culture popolari, diceva in tempi non sospetti ai “suoi” vecchi cantori dimenticati e increduli «quello che noi abbiamo fatto oggi fra cento anni verrà studiato nell’Università».
Ed ecco nascere ora nuovi editori della musica popolare, come Anima Mundi a Otranto, che da alcuni anni pubblica documentari e libri, come il recente volume fotografico sulla Settimana Santa a San Luca, terra di cosche ma anche di cultura popolare viva. Oltre ad album stampati con carta riciclata che sembrano piccoli quadri.
Senza riciclare le idee che arrivao invece, nuove, dai giovani protagonisti del rinascimento della pizzica e della tammurriata e incontrano le musiche del mondo, come Les Troublamours, Tonino Zurlo e Ninfa Giannuzzi. Così nascono anche nuove feste, che di popolare hanno l’anima ma non la comunicazione viva, che supera in ricerca quella di alcuni musei. Come in Canti di Passione (che si chiude oggi), processioni e concerti tra le pietre bianche dei paesi della Grecìa Salentina. Con cantorie e crocifissi, ma anche con nuovi cantastorie come Antonio Castrignanò e ospiti come Morgan, insieme ai fratelli de Santis.
E a Sud nascono centri e Archivi multimediali sulle musiche popolari, come quello di Documentazione etnografica sulla Sila, mentre l’editore romano Squilibri (che già edita la «rivista degli Archivi di Etnomusicologia») inventa nuove collane e volumi fotografici che sembrano piccoli cataloghi d’arte e raccontano le memorie musicali dell’Italia delle regioni e delle comunità locali. Qualcosa succede, a Sud.
di Riccardo Piaggio
dall’inserto culturale del Sole-24 ore di domenica 16 marzo 2008
Cosa succede a Sud? Qualcosa che ha a che fare con un piccolo rinascimento culturale. Gianni Bosio, storico studioso di musiche e culture popolari, diceva in tempi non sospetti ai “suoi” vecchi cantori dimenticati e increduli «quello che noi abbiamo fatto oggi fra cento anni verrà studiato nell’Università».
Ed ecco nascere ora nuovi editori della musica popolare, come Anima Mundi a Otranto, che da alcuni anni pubblica documentari e libri, come il recente volume fotografico sulla Settimana Santa a San Luca, terra di cosche ma anche di cultura popolare viva. Oltre ad album stampati con carta riciclata che sembrano piccoli quadri.
Senza riciclare le idee che arrivao invece, nuove, dai giovani protagonisti del rinascimento della pizzica e della tammurriata e incontrano le musiche del mondo, come Les Troublamours, Tonino Zurlo e Ninfa Giannuzzi. Così nascono anche nuove feste, che di popolare hanno l’anima ma non la comunicazione viva, che supera in ricerca quella di alcuni musei. Come in Canti di Passione (che si chiude oggi), processioni e concerti tra le pietre bianche dei paesi della Grecìa Salentina. Con cantorie e crocifissi, ma anche con nuovi cantastorie come Antonio Castrignanò e ospiti come Morgan, insieme ai fratelli de Santis.
E a Sud nascono centri e Archivi multimediali sulle musiche popolari, come quello di Documentazione etnografica sulla Sila, mentre l’editore romano Squilibri (che già edita la «rivista degli Archivi di Etnomusicologia») inventa nuove collane e volumi fotografici che sembrano piccoli cataloghi d’arte e raccontano le memorie musicali dell’Italia delle regioni e delle comunità locali. Qualcosa succede, a Sud.