Appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di musica popolare quello in programma al Maschio Angioino dove il 27 aprile, alle ore 17, nella Sala della Loggia, per iniziativa dell’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli, si ritroveranno tre protagonisti dell’acceso dibattito attorno alle modalità di recupero e riattualizzazione dei repertori tradizionali: Sergio Blasi, l’inventore del celeberrimo festival “La Notte della Taranta”, Marino Niola, antropologo e opinionista da sempre attento alle dialettiche di consumo dei prodotti culturali, e Daniele Sepe, un veterano della riproposta italiana nonché direttore artistico di una delle prime edizione del festival salentino. Modera il dibattito Giulio Riccio, Assessore alle politiche giovanili del comune di Napoli.
L’occasione, per un confronto che si annuncia di sicuro interesse, è data dalla presentazione del volume con cd allegato di Vincenzo Santoro, Il ritorno della taranta. Storia della rinascita della musica popolare salentina che, dalle pionieristiche esperienze degli anni Settanta fino all’esplosione degli ultimi anni, ricostruisce il lungo processo di riuso dei materiali tradizionali giunto nel Salento a una sorprendente esposizione mediatica, ben oltre i confini regionali. In un avvincente racconto corale, il volume ripercorre questa pluridecennale vicenda attraverso la “viva voce” dei suoi protagonisti, da Rina Durante a Giovanna Marini, dal Canzoniere Grecanico Salentino ad Officina Zoé, da Eugenio Barba a Edoardo Winspeare, dal Canzoniere di Terra d’Otranto agli Aramirè, da Eugenio Bennato a Georges Lapassade, fino all’attuale dilagare di tarante a tutte le latitudini e nelle più svariate combinazioni. Una storia decisamente “locale”, se non altro perché del tutto impensabile in altri contesti, ma emblematica di come si possa procedere con successo alla riattualizzazione dei repertori popolari, innescando dinamiche capaci non solo di condizionare le politiche culturali degli enti pubblici ma anche di proiettare in una dimensione internazionale le suggestioni e la forza attrattiva della pizzica, altrimenti consegnata alla memoria degli archivi e ai reperti documentari di un mondo ormai scomparso.
L’autore, impegnato in prima persona nel movimento salentino, non nasconde peraltro limiti e contraddizioni di un sorprendente fenomeno mediatico i cui meriti vanno attribuiti per lo più a una congerie di operatori locali che, ben prima dell’intervento delle istituzioni, si sono dovuti “inventare” competenze e modalità di intervento, dato che anche la comunità scientifica ha mancato di fornire un supporto adeguato, limitandosi a stigmatizzare gli errori emersi all’interno del movimento e a pontificare con sufficienza sulle sue contraddizioni.
Al termine dell’incontro concerto di Anna Cinzia Villani e i Suoni Rurali che, con la voce di una delle più rappresentative interpreti del canto salentino e la straordinaria abilità strumentale di due giovani epigoni della tradizione, offriranno dal vivo un’efficace rappresentazione di ritmi e melodie che continuano ad incantare il pubblico di tutto il mondo, con particolare riferimento alle giovani generazioni che ogni anno si ritrovano a migliaia nelle assolate e magiche piazze del Salento
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