Il ritorno del più stupido ecomostro della storia… naturalmente bipartizan!!!

Tar favorevole alle quattro corsie su 275 Magllie-Leuca

Con giudizio di merito, il Tribunale amministrativo leccese ha accolto le istanze delle Provincia di Lecce, respingendo quelle della Regione Puglia e degli ambientalisti. Esulta il centrodestra. La reazione del fronte ambientalista

 

34042Il giudizio di merito del Tar di Lecce approva le quattro corsie e dà l’ok alla realizzazione della Maglie-Santa Maria di Leuca: l’ennesimo colpo di scena nella lunga querelle giudiziaria sulla strada del dissenso arriva per riaprire il dibattito ed incrementare le polemiche. Quattro corsie, dunque, fino a Santa Maria di Leuca: per il Tar di Lecce, si può, con buona pace degli ambientalisti e della Regione Puglia, contrari al progetto tout court, perché causerebbe, a loro parere, stravolgimenti sul territorio.

I giudici del Tar hanno sostanzialmente rigettato il ricorso proposto contro il progetto, accogliendo le tesi della Provincia di Lecce che era difesa dall’avvocato Pietro Quinto, rispetto a quelle della Regione, rappresentate dall’avvocato Giovanni Pellegrino. “Soddisfazione piena” è stata espressa dal Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, per l’esito dei giudizi innanzi al Tar, che attraverso il dispositivo di rigetto di tutti i sei ricorsi, ha attestato l’insussistenza delle ragioni giuridiche delle varie parti ricorrenti.

“L’unico motivo di rammarico – commenta Gabellone – è constatare il tempo utilizzato per le vicende giudiziarie, che poteva essere più utilmente impiegato per pervenire a soluzioni condivise, così come d’altronde da me affermato più volte con convinzione. Così allo stesso modo può restare il legittimo rammarico che della vicenda 275 si sia fatto un motivo di contrapposizione politica, senza considerare che l’obiettivo primario era e resta quello di risolvere un problema annoso delle popolazioni del Capo di Leuca e più in generale venire in contro alle esigenze infrastrutturali dell’intera penisola salentina”.

“Non era possibile – prosegue Gabellone -, a distanza di 5 anni e dopo l’impegno diretto del Governo e del Ministro Fitto nel destinare ingenti finanziamenti, mettere in discussione la valenza progettuale e le scelte tecniche già approvate e condivise dalla Regione Puglia e dal Comitato Via, espresse soprattutto per gli impatti ambientali e paesaggistici dell’opera”. Gabellone si dice certo di poter migliorare la soluzione progettuale, riconfermando la piena disponibilità, nella logica di una tempestiva ed efficace esecuzione dell’opera, “a ricercare tutte le intese più opportune perché la stessa corrisponda pienamente alle volontà delle popolazioni salentine”.

 

La reazione del Comitato 275:

“In merito alla sentenza del TAR, in attesa di leggere le motivazioni, desideriamo esprimere tutto il nostro disappunto sul ribaltamento della sentenza che lo stesso organo giuridico aveva espresso tre mesi fa, mettendo in chiaro da subito che le 18 Associazioni che costituiscono il Comitato s.s.275 intendono fare ricorso immediatamente al Consiglio di Stato.

In attesa di capire se in questa battaglia per il futuro avremo ancora al nostro fianco la Regione Puglia ed il Comune di Alessano, stupisce, ma non meraviglia l’esultanza di tutto il centro destra, che dimostra di fatto di essere distante come non mai dai reali bisogni del territorio del basso Salento; questi paladini del folle consumo di territorio, sono relegati ad una visione di sviluppo economico vecchia di vent’anni di cui questa autostrada ne è l’emblema perché progettata per servire le zone industriali di Tricase, Alessano, Gagliano e Patù divenute nel frattempo discariche di immondizia e deserti di posti di lavoro, incapaci di pensare ad opere più sostenibili per risolvere le problematiche legate all’attraversamento dei centri urbani; quindi le due consecutive bocciature dei cittadini nei loro confronti, sono la conferma della loro inappropiatezza ad amministrare la Puglia. Infine, diciamo a gran voce al Governo della Regione che se realmente la nostra Puglia ha voltato pagina decidendo di investire sulle “acciaierie del futuro”, che come dice il nostro Presidente Nichi Vendola sono “il paesaggio, la bellezza dei luoghi e i beni archeologici e culturali “, la reale economia che vive di turismo, di artigianato ed agricoltura di qualità non potrà reggere l’enorme impatto sul territorio che un’opera di queste dimensioni rappresenta per il sud Salento. Quindi pretendiamo coerenza fra le parole e i fatti, perché sappiamo con certezza che la Regione Puglia ha oggi più che mai il potere politico per non cedere a questo ricatto speculativo, specialmente perché i suoi152 milioni di Euro sono più che sufficienti per un’opera che si integra con il territorio senza stravolgerlo irreversibilmente.”

Il Comitato 275

 

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