da La Gazzetta del Mezzogiorno – di Angelo Del Vecchio
É stato dato alle stampe il primo volume interamente dedicato al cantore carpinese Andrea Sacco, 94 anni, ultimo discendente di una tradizione popolare, fatta di suoni, di sogni e di fatiche spesso indescrivibili. Prova a raccogliere quasi un secolo di vita, passato a suonare e a cantare, un giovane scrittore originario di Manfredonia, Enrico Noviello, che da un paio di anni si sta occupando intensamente di Sacco. Il libro, come spiega lo stesso autore, oltre che presentare un ritratto del musicista, si sofferma particolarmente sul sistema di valori e sulle esperienze umane che hanno segnato la vita di Andrea. Per questo, in una piccola operazione di storia orale, fa emergere lo spaccato di un mondo orale e contadino che sta scomparendo e dal quale tutti noi in qualche misura proveniamo. Il volume, dal titolo «Andrea Sacco suona e balla – Storie di un suonatore e cantatore di Carpino», edito dalla casa editrice salentina Aramirè, contiene anche due cd, con interviste e brani musicali. L’introduzione è affidata all’etnomusicologo Salvatore Villani, ricercatore e fraterno amico di Sacco, mentre la prefazione è stata curata da Franco Cassano. Sacco è nato, come detto, quasi 94 anni fa a Carpino, dove ha vissuto la sua vita, con l’eccezione della lunga parentesi della seconda guerra mondiale. Contadino, cantore e suonatore di talento assoluto, ha lasciato tracce molto influenti nella musica popolare, contandosi decine di versioni ispirate alla sua montanara più famosa, «Accomë j’eia fà p’amà ‘sta donnë «, conosciuta impropriamente con il titolo «Tarantella del Gargano» (è un falso storico). É stato il leader di tre diversi gruppi musicali di cantatori di Carpino che si sono succeduti nei decenni, suonando in tutto il territorio italiano i repertori di sonetti e tarantelle del suo paese. Nella parte iniziale troviamo alcune riflessioni che introducono lo scenario musicale e culturale in cui prende vita l’esperienza umana e musicale del cantore carpinese: «il canto di Sacco nasce prima della televisione e prima ancora della radio – spiega Noviello – in un mondo povero e contadino, dove le arti visive sono povere, e tutta l’energia ludica e creativa della comunità si concentra nella voce di chi racconta e soprattutto di chi canta». Enrico Noviello è laureato in scienze politiche, ha insegnato per due anni presso la facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università RomaTre e lavora per l’Unicef Italia. Ha imparato a suonare la chitarra battente e a cantare le tarantelle di Carpino con Andrea Sacco. Poi l’incontro con Villani. Oggi suona e canta con il gruppo «Malicanti». La presentazione del volume prevista a Carpino e in altri centri in agosto.