La Puglia punta sui giovani

La giunta regionale approva il piano «I bollenti spiriti»
L’iniziativa è stata presentata in un incontro dal presidente Vendola e dall’assessore Minervini

La Regione Puglia chiama in campo i giovani, i «bollenti spiriti», con la loro creatività, i loro talenti, le loro idee, le loro energie e decide di investire proprio sui giovani una massa cospicua di denaro. Si apre così in Puglia ufficialmente il capitolo, finora inesistente, delle politiche giovanili. A dare il via è il piano-programma sulle politiche giovanili che sarà approvato dalla giunta regionale pugliese di centrosinistra: l’iniziativa è stata presentata in un incontro con i giornalisti dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e dall’ assessore regionale alle politiche giovanili, Guglielmo Minervini. Il piano, così come la campagna di informazione che attraverserà i luoghi dei giovani in Puglia, è stato chiamato «Bollenti spiriti» e, per la prima volta, pur essendo stato coordinato dall’ assessorato alle politiche giovanili, è stato elaborato con la collaborazione anche degli assessorati regionali alle politiche sociali, alla formazione professionale, al diritto allo studio e al Mediterraneo. Per la prima volta, quindi – è stato sottolineato da Vendola e Minervini – una delibera andrà in giunta con la firma di cinque assessori. Per il momento saranno investiti 39 milioni di euro (soldi rinvenienti da fondi Cipe e fondi per la formazione) e i primi bandi partiranno a gennaio-febbraio del prossimo anno. Riguarderanno i quattri pilastri su cui si basa il piano, diretto ai giovani tra i 18 e i 30 anni: creatività giovanile (proposte per la politica del tempo libero, della vita associativa e della cultura), formazione (circa 1000 giovani che otterranno risultati brillanti all’ università potranno formarsi fuori, «accompagnati» dai fondi messi a disposizione dalla Regione), lotta alla precarietà e politiche attive del lavoro, la politica giovanile nelle aree urbana. «Investiremo risorse cospicue – ha detto Vendola – guardando alle giovani generazioni non come a un problema ma come a una risorsa fondamentale. Noi cercheremo per esempio di accompagnare tutti quei giovani talenti che, per condizioni di disagio, rischiano di non poter vivere la stagione della formazione di eccellenza». «Interverremo – ha proseguito – sui progetti legati alla creatività, anche perchè è la commissione europea, è Bruxelles, che ci esorta a immaginare che nella creatività c’è uno dei motori dello sviluppo». «E spingeremo i Comuni – ha aggiunto – a indicare contenitori urbani che possano diventare luoghi di aggregazione e di formazione culturale per i giovani». «Insomma, – ha aggiunto – metteremo insieme misure concrete e lo faremo con lo spirito di chi ha l’ obiettivo di bloccare i processi di precarizzazione della vita e del lavoro nelle giovani generazioni». «La lotta contro la precarietà – ha concluso Vendola – è la nostra bandiera; si tratta non soltanto di dare sollievo alla platea storica dei precari ma di impedire che i giovani di oggi siano dannati e candidati all’ eternità di una condizione da precari». «Vogliamo – ha aggiunto Minervini – rimettere i giovani al centro della nostra comunità, per tirar fuori le potenzialità, i talenti, per tirar fuori la creatività dei giovani, per chiedere ai giovani di riempirci di progetti di creatività, per chiedere di ricostruire all’ interno degli spazi urbani delle opportunità di aggregazione positiva dei giovani, attualmente assenti oggi». E si intende investire nel capitale sociale dei giovani, nella formazione di eccellenza: «investiremo delle risorse – ha detto Minervini – per consentire ai giovani di formarsi una conoscenza pregiata e di tornare poi in Puglia, attraverso una sorta di contratto etico, per aiutarci nello sviluppo del territorio».

tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno
pubblicato il 23/11/2005

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