Martedì 24 agosto a Martignano (Le), alle ore 20, presso lo spazio Kurumuny allestito nell’ambito della rassegna itinerante “La notte incanta”, che precederà i concerti a ragnatela della Notte della taranta, sarà presentato il libro di Vincenzo Santoro:
Il ritorno della taranta. Storia della rinascita della musica popolare salentina, edizioni Squilibri
Dialogherà con l’autore Luigi Chiriatti
Dalle pionieristiche esperienze degli anni Settanta fino all’esplosione degli ultimi anni, il libro ricostruisce il lungo processo di riuso dei materiali tradizionali giunto nel Salento a una sorprendente esposizione mediatica, ben oltre i confini regionali. In un avvincente racconto corale, il volume ripercorre questa pluridecennale vicenda attraverso la “viva voce” dei suoi protagonisti, da Rina Durante a Giovanna Marini, dal Canzoniere Grecanico Salentino ad Officina Zoè, da Eugenio Barba a Edoardo Winspeare, dal Canzoniere di Terra d’Otranto agli Aramirè, da Eugenio Bennato a Georges Lapassade, fino all’attuale dilagare di tarante a tutte le latitudini e nelle più svariate combinazioni. Una storia decisamente “locale”, se non altro perché del tutto impensabile in altri contesti, ma emblematica di come si possa procedere con successo alla riattualizzazione dei repertori popolari, innescando dinamiche capaci non solo di condizionare le politiche culturali degli enti pubblici ma anche di proiettare in una dimensione internazionale le suggestioni e la forza attrattiva della pizzica, altrimenti consegnata alla memoria degli archivi e ai reperti documentari di un mondo ormai scomparso.
Nel cd allegato al volume una significativa selezione di brani musicali che, con numerosi inediti, offre un’efficace rappresentazione sonora del movimento che, prima ancora dell’intervento delle istituzioni, ha reso possibile il “miracoloso”, anche se non privo di contraddizioni, recupero di una tradizione ormai prossima a scomparire.
L’autore (che lavora come responsabile dell’ufficio Cultura, Sport e Politiche Giovanili dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), impegnato in prima persona nel movimento salentino, non nasconde peraltro limiti e contraddizioni di un sorprendente fenomeno mediatico i cui meriti vanno attribuiti per lo più a una congerie di operatori locali che, ben prima dell’intervento delle istituzioni, si sono dovuti “inventare” competenze e modalità di intervento, dato che anche la comunità scientifica ha mancato di fornire un supporto adeguato, limitandosi a stigmatizzare gli errori emersi all’interno del movimento e a pontificare con sufficienza sulle sue contraddizioni.
Per maggiori informazioni sul libro: il ritorno della taranta