di Vincenzo Santoro (*), dal Quotidiano Enti Locali & Pa del Sole 24 Ore, 27 gennaio 2016
Come aveva annunciato il Ministro Franceschini, la legge di stabilità 2016 ha reso permanente l’Art bonus, precedentemente previsto solo per un triennio. Questo importante strumento di incentivazione fiscale delle donazioni liberali può diventare dunque, come avviene in molti altri Paesi, un fattore strutturale di sostegno alle politiche culturali.
Il punto delle esperienze sul territorio
In questi ultimi mesi si è decisamente incrementato il numero di enti che usano l’Art bonus, e di conseguenza i donatori. Dal sito www.artbonus.gov.it si può desumere che, fino al 31 dicembre 2015 sono stati donati circa 57 milioni di euro (erano 34 a fine ottobre), da parte di circa 1500 mecenati, per un totale di 405 interventi. Gli enti registrati a fine 2015 sono stati 388 di cui il 60% comuni. Gli interventi più ingenti dal punto di vista economico risultano essere quelli rivolti al sostegno delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione, che hanno avuto maggiore facilità di reperimento di risorse sia perché abituati da tempo a lavorare sul fundraising, sia perché i grandi donatori sono probabilmente più propensi a investire in attività di maggiore prestigio. Spiccano fra questi le liberalità raccolte dalla Scala di Milano (15,123 mln) e dall’ Arena di Verona (4,750 mln).
Con il passare del tempo, si può notare che la progettualità degli enti si sta affinando. Ad esempio, oltre agli interventi a favore della lirica e per i restauri, sono stati attivati circa 20 progetti per il sostegno ai musei e circa 40 progetti per il sostegno alle biblioteche. Si tratta interventi strutturali e di ammodernamento dei servizi, ma anche relativi all’incremento del patrimonio (museale e librario) e alla promozione della lettura.
Inoltre, alcuni Comuni hanno istituito appositi uffici dedicati al fundraising, cominciando a considerarlo come attività ordinaria strategica, (ad esempio lo hanno fatto Varese e Mantova ).
Rimane un fortissimo squilibrio territoriale nella diffusione degli interventi, con il Sud in grande difficoltà. In particolare, in Sicilia è stato attivato solo un intervento, in Calabria 5 (di cui tre del comune di Maida ), in Puglia 4, in Basilicata nessuno. Va un po’ meglio in Campania, dove sono stati attivati 14 progetti (di cui ben 8 del Comune di Napoli ), ma con scarsi risultati, per ora, in termini di raccolta. Probabilmente sarà opportuno che le istituzioni nazionali dedichino una attenzione particolare alla sensibilizzazione delle realtà meridionali, per evitare che anche l’Art bonus diventi uno fattore di accentuazione del divario fra territori.
Nel merito dei progetti, oltre a quelli di cui abbiamo già parlato, si possono citare come buone pratiche alcuni casi recenti. Innanzitutto una donazione molto consistente: il Comune di Rimini ha ricevuto poche settimane fa, da parte di una società di servizi del territorio, 710.000 euro per tre interventi: la realizzazione di una indagine archeologica in piazza Malatesta, la creazione di un parco didattico intorno al Ponte di Tiberio e il sostegno alla Biblioteca Civica Gambalunga (in parte per la climatizzazione degli ambienti e in parte per i servizi bibliografici).
Interessante anche, nell’ambito del “micro mecenatismo”, il lavoro svolto dal Comune di Fano , che ha presentato ai cittadini una serie di piccoli progetti legati all’attività delle sue due biblioteche (una più orientata alla “conservazione”, la biblioteca Federiciana “BiF”, l’altra, la Mediateca Montanari “Memo”, più orientata alla promozione della lettura). I cittadini hanno gradito e collaborato, facendo raggiungere al Comune i risultati di raccolta previsti (circa 22.000 euro) addirittura in poche settimane. E permettendogli di rilanciare, con nuovi progetti che stanno per essere presentati, una parte dei quali saranno scelti direttamente dai cittadini, attraverso una sorta di “concorso” che utilizzerà i canali di comunicazione del sistema bibliotecario e i social network.
Infine, per andare al Sud, si possono citare l’intervento per l’ammodernamento del teatro comunale di Comiso , affidato ad una associazione (che ha ottenuto buoni risultati in termini di raccolta, 22.900 euro) e i due progetti pugliesi provenienti da Comuni (tanto più significativi perché si tratta di piccole realtà, di circa 2.000 abitanti). Parliamo di Patù e Zollino , due paesi del Salento. Il primo intende sostenere un progetto per il restauro di un suggestivo ed enigmatico monumento altomedievale, la “Centopietre”. Il secondo invece vuole avviare dei progetti per il miglioramento dei servizi della biblioteca comunale, ma ha in cantiere anche un progetto più ambizioso: costruire, con la collaborazione di un imprenditore locale, un piccolo “teatro sociale”, che funga anche come fucina culturale a disposizione del territorio.
(*) Responsabile Dipartimento Cultura e Turismo Anci
Per approfondimenti, rimando a due miei articoli: uno dedicato all’uso dell’Art bonus per le biblioteche ( http://lnx.vincenzosantoro.it/2015/11/01/un-sito-per-il-fundraising-a-favore-delle-biblioteche-comunali/ ) e uno che fa un bilancio a un anno dall’introduzione di questo importante strumento a favore della Cultura ( http://lnx.vincenzosantoro.it/2015/11/01/art-bonus-il-bilancio-del-primo-anno-e-i-possibili-sviluppi/ ).